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Teva. Annunciato il subentro di una nuova proprietà a Bulciago. Incognita per il sito produttivo di Nerviano

Sono 360 le persone in attesa di novità che al momento rimangono congelate.

Crisi Teva Nerviano, trattative in corso: futuro in bilico per 350 dipendenti

La speranza arriva dall’impianto di Bulciago dove il subentro di una nuova proprietà ha riportato al lavoro oltre un centinaio di lavoratori. La posizione dei sindacati e della Regione Lombardia

LN Alto milanese – 25 gennaio 2022

E’ una prolungata attesa per i sindacati e i lavoratori che stanno cercando di capire quale sarà il futuro della Teva di Nerviano. Proprio in questi giorni è stato annunciato il subentro di una nuova proprietà per il sito produttivo di Bulciago (Lecco), che consentirà ai 106 lavoratori di mantenere la propria occupazione. Ma per quanto riguarda il sito di Nerviano la situazione è ancora tutta da capire. Come ha precisato il sindacalista Mario Principe, segretario della Cgil Ticino Olona, «non conosciamo ancora quale potrà essere l’esito della trattativa attualmente in corso».

Dopo quasi un anno dall’annuncio della crisi dell’azienda farmaceutica  il futuro per i 350 lavoratori nervianesi non è ancora chiaro. Di certo, fa ben sperare l’annuncio del subentro di un nuovo soggetto nel lecchese. Si tratta dell’importante gruppo chimico farmaceutico Flamma (n.d.r: acronimo di Fabbrica Lombarda AmminoAcidi) presente dal 1950 in Italia, Cina e Usa, che darà continuità al sito produttivo reimpiegando tutti i lavoratori ancora in forza e in cassa integrazione.


Mancano pochi mesi alla chiusura della Teva, la fabbrica farmaceutica israeliana di Nerviano che lo scorso anno aveva dichiarato di voler chiudere il sito milanese entro il luglio del 2022. Sono 360 le persone in trepidante attesa di novità che al momento rimangono congelate. Le buone notizie collegate allo stabilimento di Bulciago, che avrebbe cessato la produzione e sarebbe stato smantellato, hanno aperto a nuove prospettive per la fabbrica nervianese. La multinazionale israeliana aveva deciso di chiudere il sito lecchese per gli stessi motivi di quello di Nerviano: mancata garanzia della redditività necessaria.

La transizione in atto a Bulciago aveva portato speranze anche a Nerviano, ma sembra che la nuova azienda non sia interessata al sito milanese, gelando di fatto le speranze di centinaia di famiglie. Fra i problemi legati alla multinazionale israeliana, anche quelli emersi in tribunale negli States settimane fa. Per la prima volta un’azienda farmaceutica è stata giudicata responsabile di aver contribuito alla crisi sanitaria degli oppioidi negli Stati Uniti. La Teva Pharmaceuticals ha minimizzato i potenziali rischi dei propri farmaci antidolorifici , ma il colpo non giova certo al sito nervianese.

Fonte il Giorno – 30 gennaio 2022 estratto

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Redazione Fedaisf

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