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Alfa Wassermann. Welfare di tipo filantropico, non contrattuale, di derivazione strettamente imprenditoriale. 456 dipendenti licenziati!

Il welfare di Alfa Wassermann

Giovedì 26 ottobre 2017 – 

Oltre a misure a favore dei dipendenti l’azienda farmaceutica è molto attiva nella responsabilità sociale

Le aziende del settore chimico e farmaceutico sono storicamente all’avanguardia in Italia nella responsabilità sociale di impresa e tra queste aziende va annoverata la Alfa Wassermann, nota anche come Alfa-Sigma in seguito alla fusione con Alfa Tau, gruppo italiano leader nel settore farmaceutico. La scelta di avviare un focus sul welfare dell’Alfa Wassermann deriva dalla duale logica di implementazione del welfare aziendale che si riscontra all’interno dell’azienda.

Marino Golinelli, storico fondatore dell’azienda ed attuale presidente onorario, rientra infatti tra le figure di spicco della filantropia italiana. Alla base del suo modus operandi vi è infatti l’idea che parte degli utili di impresa vadano investiti sui propri dipendenti e sul territorio in cui l’azienda opera. Ci troviamo in questo caso davanti a un welfare di tipo filantropico, non contrattuale, di derivazione strettamente imprenditoriale. Questa tipologia di welfare aziendale si realizza anche attraverso stretti legami con le amministrazioni locali grazie alle quali è possibile estendere i benefici non solo ai dipendenti aziendali ma anche alla cittadinanza del territorio.

È dal presidente onorario di Alfa Wassermann che nasce la Fondazione Golinelli, ispirata alle fondazioni filantropiche americane, dal 1988 impegnata nello sviluppo della cultura e formazione scientifica dei giovani sul territorio bolognese. Oltre alla fondazione, vi sono numerosi progetti portati avanti dalla direzione di Alfa Wassermann da anni dedita non solo nella formazione scientifica ma anche alla promozione della cultura artistica e musicale sul territorio. Basti pensare che l’azienda ha donato al Teatro Comunale di Bologna una nuova camera acustica; questa donazione rientra nell’idea di mecenatismo culturale alla base dei c.d. Art Bonus, ovvero erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura e la qualificazione del territorio.

All’idea di investimento sociale sul territorio come essenziale veicolo del successo di impresa è affiancato un modello di welfare concertativo, anche detto co-gestito, per il quale diventa essenziale l’esistenza di tavoli di confronto permanenti che nel caso di Alfa Wassermann sono definiti Osservatori Paritetici Aziendali. Nonostante la natura non negoziale dell’Osservatorio esso permette un confronto continuo tra le parti, essenziale al fine di arrivare a tavoli di confronto che si basino sul reale andamento aziendale e che permetta a tutti gli attori di avere la massima conoscenza dei piani industriali e organizzativi dell’impresa.

Risultati immagini per filantropoAlfa Wassermann, come molte aziende del settore, attribuisce un’essenziale e centrale importanza alla formazione continua dei propri dipendenti con il fine di permettere alle risorse umane sia un adeguamento linguistico che di assumere responsabilità incrementali al fine di migliorare i propri ruoli organizzativi.

Importante anche la conciliazione vita-lavoro, che è realizzata grazie alla possibilità di usufruire della flessibilità oraria sia in entrata che in uscita, ma anche nella gestione flessibile dell’orario della pausa refezione. Per quanto riguarda invece la copertura sanitaria dei propri dipendenti e delle loro famiglie, Alfa Wassermann aderisce a Faschim, il fondo nazionale per la sanità integrativa del settore chimico-farmaceutico.

È da sottolineare anche l’attenzione rivolta alla sensibilizzazione e formazione sui temi dell’ambiente e della sicurezza sul lavoro e all’adesione al programma di Responsible Care, grazie al quale l’azienda farmaceutica bolognese nel 2014 è stata premiata come miglior esperienza aziendale in materia di sostenibilità.

È sempre legato alla sostenibilità l’accordo stretto tra azienda e Comune di Bologna in materia di convenzioni per la mobilità e per i trasporti; troviamo in azienda anche la figura del “Mobility Management”, a cui è affidato il compito di ottimizzare gli spostamenti sistematici dei lavoratori e di ricercare soluzioni di trasporto alternative a ridotto impatto ambientale.

Redazione Fedaisf

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