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Carenza farmaci. Interrogazione di Vargiu (Sc) su esportazione parallela: “Lorenzin intervenga”

Il presidente della commissione Affari Sociali, in un’interrogazione a risposta scritta, chiede al ministro della Salute se intenda affrontare il problema attraverso l’applicazione della revoca dell’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso per quei grossisti che non riescano a provvedere alla consegna delle forniture in tempi brevissimi o introducendo pratiche come la sunset clause in UK. IL TESTO

22 DIC – Il presidente della commissione Affari Sociali della Camera, Pierpaolo Vargiu (Sc), ha presentato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere quali iniziative intenda prendere il ministro della Salute per prevenire stato di carenza o indisponibilità di alcuni medicinali sul territorio nazionale imputabili direttamente o indirettamente alla pratica della esportazione parallela.

Nel testo si legge come, nonostante la circolare del Ministero della Salute che richiamava ad una “puntuale” e “corretta” osservanza di quanto disposto nel decreto legislativo 17 del 2014 riconoscesse che l’esportazione parallela “costituisce una regolare forma di mercato”, i medicinali per i quali sono stati adottati specifici provvedimenti per prevenire o limitare stati di carenza o indisponibilità anche temporanea sul mercato non possono essere sottratti alla distribuzione e alla vendita destinata al territorio nazionale attraverso la pratica della esportazione parallela.

Nell’interrogazione vengono richiamate anche le frequenti distorsioni distributive segnalate dai distributori farmaceutici e dalla federazione nazionale dei titolari di farmacia che indicano come concausa dell’indisponibilità territoriale di determinati medicinali proprio il fenomeno della esportazione parallela, ovvero il fatto che sarebbero le stesse industrie farmaceutiche ad aver maggiore interesse a immettere taluni medicinali sul mercato estero piuttosto che su quello domestico.

Altra segnalazione riguarda il fatto che si siano aggiunti alla figura del tradizionale distributore concessionari dell’autorizzazione al commercio all’ingrosso, ma con il fine esclusivo dell’esportazione, sia pure di micro quantità di medicinali. “In altri Paesi dell’Unione europea ed in particolare nel Regno Unito, tale fenomeno è stato affrontato attraverso l’introduzione della clausola denominata sunset clause (clausola del tramonto) in funzione della quale l’autorizzazione viene revocata se, dopo un’ispezione obbligatoria (che in Italia, sarebbe di competenza regionale) e trascorsi uno o due anni dalla concessione dell’autorizzazione, non risulti che il grossista abbia iniziato l’attività di distribuzione vera e propria ovvero non abbia soddisfatto i requisiti richiesti (per esempio, non detenga il 90 per cento dei farmaci)”, si spiega nel testo.

Il presidente Vargiu conclude la sua interrogazione chiedendo al ministro della Salute se intenda affrontare il problema della carenza dei farmaci “attraverso la rigorosa applicazione della misura della revoca dell’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso dei medicinali – come previsto dall’articolo 105, comma 3-quater, del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 – ovvero attraverso l’introduzione di prassi già invalse da tempo in alcuni Paesi dell’Unione europea come la cosiddetta ‘sunset clause‘”.

22 dicembre 2014 – quotidianosanità.it

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Redazione Fedaisf

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