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CCNL Chimici. Miceli: la parola ai lavoratori

Quello sottoscritto è un buon compromesso. Facciamo uscire il settore dai rischi di lacerazione; manteniamo ferma la difesa, per tutti, del potere d’acquisto; spostiamo in azienda quote di produttività finora appannaggio del contratto nazionale

27 ottobre 2015 – Dalla Lettera di Emilio Miceli a tutte le strutture Filctem Cgil

L’ultima parola sarà quella delle lavoratrici e dei lavoratori. Saranno loro e solo loro, nella sovranità che è propria della rappresentanza democratica, a decidere se quello Chimico/Farmaceutico, sottoscritto il 15/10/2015, è un buon contratto, scrive il Segretario della Filctem, Emilio Miceli.

In questi giorni, continua Miceli, si è alzato, da parte Confindustriale, un vero e proprio fuoco di sbarramento contro l’ipotesi di accordo e soprattutto contro l’uso dell’indicatore dell’aumento inflattivo e non, come si riteneva da parte sua indispensabile, attraverso la produttività maturata.

La brutta presa di posizione della struttura industriale di Vicenza,  afferma Miceli, le rigidità di una parte importante delle associazioni territoriali, insieme alla delusione di parte della stampa pronta ad incoraggiare una linea più dura della associazione datoriale, ci dicono che la stagione contrattuale è in forse. Per questo si è resa necessaria una accelerazione nella presentazione delle piattaforme e la tempestiva sottoscrizione del contratto Chimico/Farmaceutico.

Secondo Miceli quello sottoscritto è un buon compromesso. Facciamo uscire il settore dai rischi di lacerazione; manteniamo ferma la nostra posizione nella difesa, per tutti, del potere d’acquisto; spostiamo in azienda quote di produttività finora appannaggio del contratto nazionale; reintroduciamo il principio che i codici disciplinari di derivazione contrattuale, attraverso la gradualità delle sanzioni, rappresentino ancora un argine alla riforma devastante dei licenziamenti individuali introdotta con il jobs act; miglioriamo alcune condizioni legate ai diritti individuali e risolviamo, credo in modo soddisfacente, il problema degli scostamenti inflattivi che ci ha consegnato questa lunga fase di depressione dell’economia italiana. A questo proposito, abbiamo sconfitto l’idea, forte in Confindustria, di usare gli scostamenti inflattivi come pretesto per cambiare il modello di erogazione salariale.

Alle spalle abbiamo anni di sacrifici, osserva Miceli, di ammortizzatori sociali, di disoccupazione. Si sa, quando cresce la disoccupazione c’è sempre il rischio di una diminuzione dei diritti di chi lavora. Quando aumenta l’esercito di riserva della manodopera, infatti, si è più deboli e si rischia un forte arretramento sociale. È sempre stato così. In questa occasione non è successo perché abbiamo saputo mantenere fermo il riferimento contrattuale quale argine di fronte ai pericoli di sgretolamento del tessuto produttivo ed innanzitutto dell’insieme dei diritti che propone il contratto nazionale.

Questo contratto, dice Miceli, anche con le imperfezioni che l’occhio vigile del sindacalista può intravedere, è un atto di affermazione dei diritti di tutti e vogliamo che questa continui ad essere la missione del contratto nazionale.

Adesso la parola è ai lavoratori, conclude Miceli, e dopo il loro voto, atto fondamentale di democrazia, potremo affermare più che mai la forza e lo spirito del Contratto nazionale che dà un contributo importante, come da sempre nella storia dei chimici, a tanti tra lavoratrici e lavoratori che rischiano di non vedere in tempi certi il rinnovo del loro Contratto di Lavoro.

Notizia correlata: Lettera di Miceli (Filctem) ai lavoratori  (27 ott.)

Dichiarazione Miceli (23 ott.)

Il testo dell’ipotesi d’accordo

26 ottobre 2015 – UILTEC
è convocata per il giorno 6 novembre 2015 alle ore 10.00 presso la sala “Simon Weil” della CGIL Nazionale – C.so D’Italia, 25 – Roma “l’Assemblea Nazionale Unitaria” per il varo della piattaforma del rinnovo CCNL PMI settori Chimico, Concia e settori accorpati, plastica e gomma, abrasivi, ceramica e vetro.

Convocazione assemblea Convocazione assemblea

Farmindustria. Discordia sul contratto dei chimici

 

 

Redazione Fedaisf

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