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Emilia Romagna verso ricetta dematerializzata: risolta protesta Mmg

E da quanto fanno sapere i medici di medicina generale a partire saranno man mano le Asl che sono pronte e dove la connettività è migliore

Tra le farmacie, a partire per prima è stata la provincia di Ferrara, ma con la stipula dell’intesa tra i sindacati della medicina generale, che avevano frenato il via, e la Regione, la ricetta dematerializzata dovrebbe progressivamente interessare tutte le province. E da quanto fanno sapere i medici di medicina generale a partire saranno man mano le Asl che sono pronte e dove la connettività è migliore. È questo il quadro sulla ricetta dematerializzata in Emilia Romagna: «Dove siamo partiti, soprattutto a Ferrara, con sconfinamenti nelle province limitrofe, Modena, Bologna, Ravenna» spiega Domenico Dal Re, presidente di Federfarma regionale «non sono stati registrati particolari problemi e presto faremo un punto per capire anche quantitativamente come sta andando. Al momento ai nastri c’è anche Reggio Emilia». Intanto, è rientrata la protesta dei sindacati della medicina generale che a metà giugno avevano dato mandato ai loro iscritti di «non procedere alle modifiche alla propria organizzazione informatica fino alla stipula di un’intesa a livello regionale» che regolamentasse la sperimentazione. Intesa che è stata firmata a inizio mese – manca però la firma dello Snami, il secondo sindacato della medicina generale – e che detta le condizioni per la partenza: come si legge nel documento, «la Regione si impegna a sostituire i personal computer con XP e fuori garanzia con nuovi Pc dotati di sistema operativo Windows 7» e a «fornire le risme di carta A4». Obiettivo della Regione, comunque, è di «arrivare alla piena dematerializzazione, limitando la stampa del promemoria solo per quei cittadini che lo richiederanno». Per questo si intende «stipulare un accordo specifico con il ministero dell’economia, come già avvenuto nella provincia di Trento». Inoltre, «le Asl sono altrettanto impegnate ad attivare contestualmente la prescrizione dematerializzata da parte degli specialisti ospedalieri (dipendenti e convenzionati)». Per quanto riguarda poi l’operatività, ancora sul fronte dei medici di medicina generale, è prevista la possibilità di disattivare «l’emissione della prescrizione dematerializzata in caso di necessità a fronte di problemi tecnici non risolvibili nell’immediato». Inoltre «il sistema Sar è configurato in maniera tale da inibire l’emissione della prescrizione dematerializzata per tempi di risposta superiori a un limite di soglia definito (ora valorizzato a 6 secondi). In questo caso la prescrizione verrà emessa su ricetta rossa».

Francesca Giani – Mercoledì, 09 Luglio 2014 – Farmacista33

 

 

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Redazione Fedaisf

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