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MALATO DI SCLEROSI “SLA” CURATO CON FARMACO USA

Il Ministero è condannato a fornire il medicinale

Un malato di «Sla», la terribile sclerosi laterale amiotrofica, sarà curato con un farmaco in sperimentazione prodotto solo ed esclusivamente negli Stati Uniti e al momento indisponibile al Servizio Sanitario Nazionale. Lo ha stabilito il tribunale di Sanremo che ieri ha accolto il ricorso urgente presentato dal paziente, un uomo di 37 anni residente in un paese dell’entroterra. Il giudice del Lavoro Alessandro Scialabba ha infatti condannato il ministero della Sanità a fornire da subito e per tre anni la medicina all’ammalato. Non importa come, ma deve arrivare. E presto. Si tratta di una molecola farmaceutica, tecnicamente rh-IGF-1, il cui costo è notevole visto che per un anno di trattamento è previsto un esborso di circa 140 mila euro. Il magistrato, esaminato il ricorso presentato dagli avvocati Luca Spada di Sanremo e Fabio Trapuzzano del foro di Lamezia Terme, ha rilevato «l’insussistenza di valida alternativa terapeutica» a fronte del fatto che l’attuale trattamento del paziente con «complessi multivitaminici e riluzolo non ha portato ad alcun reale beneficio». In sentenza, a supporto della necessità di ricorrere alla fornitura statunitense, a citato anche una risposta dell’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi che aveva riposto ad un’interrogazione parlamentare sollevata proprio in relazione al caso «sanremese».
La Giustizia, di fatto, ha ritenuto legittimo il ricorso e disposto l’erogazione gratuita ed a uso compassionevole del farmaco. Già, perchè la «Sla», purtroppo, al momento è e rimane una malattia incurabile e l’unico effetto studiato anche in relazione al farmaco che arriva dagli Stati Uniti è quello di un «giudizio probabilistico favorevole dell’efficacia al fine di un rallentamento della malattia». Il lavoro degli avvocati Spada e Trapuzzano è stato tutt’altro che semplice ma al giudice Scialabba hanno fornito documentazione scientifica, giurisprudenza e dati, tali da far ritenere opportuno, per alimentare sempre e comunque la speranza della guarigione, il reperimento del farmaco. Per quanto riguarda la copertura finanziaria dell’operazione per il ministero della Sanità non dovrebbero esserci problemi visto che già all’inizio del procedimento l’Agenzia Italiana del Farmaco aveva dato piena disponibilità all’operazione. Ora, non rimane altro da fare che aspettare che la medicina arrivi e che giorno dopo giorno la battaglia contro la «Sla» possa segnare un successo.  La Stampa del 22/12/2007 , articolo di GIULIO GAVINO  ed. IMPERIA  p. 61  

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