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NOMOS. La Giornata Parlamentare del 2 marzo 2021

Draghi nomina Figliuolo commissario all'emergenza Covid al posto di Arcuri e Curcio alla Protezione Civile

La Giornata Parlamentare del 2 marzo 2021

Draghi nomina Figliuolo commissario all’emergenza Covid al posto di Arcuri

Via Domenico Arcuri, arriva un nuovo Commissario all’emergenza Covid: con la scelta del generale Francesco Paolo Figliuolo il presidente del Consiglio Mario Draghi completa il rinnovamento della struttura che gestirà il dossier vaccini, in un coordinamento sempre più stretto tra le Forze armate e la Protezione civile, ora guidata da Fabrizio Curcio. La decisione arriva alla vigilia della firma del primo Dpcm di Draghi, con le misure anti contagio in vigore fino a dopo Pasqua. L’allarme per la risalita dei contagi, anche per effetto delle varianti, è sempre più alto e la linea resta rigorosa, con un inasprimento delle misure in zona rossa, a partire dalla chiusura di tutte le scuole. Tra i Ministri emerge una prima, vistosa, spaccatura su cosa fare nelle aree arancioni: se chiudere le scuole e disporre anche lo stop per negozi e centri commerciali; si prende ancora qualche ora per decidere: servirà una nuova riunione a Palazzo Chigi, ma Draghi intende chiudere comunque il Dpcm entro la giornata di oggi. Domenico Arcuri è stato ricevuto da Draghi a Palazzo Chigi dove gli è stata comunicata la decisione di sostituirlo con Figliuolo; a lui, recita una nota, vanno i ringraziamenti “del Governo per l’impegno e lo spirito di dedizione”.

Il premier sceglie il generale, già esperto di logistica, per provare a imprimere quella spinta al dossier vaccini cui lavora dal primo giorno del suo mandato. Esulta l’intero centrodestra che di Arcuri chiedeva da tempo la rimozione, da Matteo Salvini che parla di “missione compiuta”, a Giorgia Meloni, che dal suo scranno di opposizione rivendica di essersi opposta per prima al Commissario del governo Conte. “Era necessario che si mettesse in campo una struttura più efficiente per la somministrazione”, commenta Silvio Berlusconi e si compiace anche Matteo Renzi, che aveva sollevato il nodo Arcuri durante la crisi di governo. Rendono grazie all’uscente dando il benvenuto al suo successore Nicola Zingaretti e Roberto Speranza; “Sono onorato di aver potuto servire il mio Paese in una stagione così drammatica””, si limita a commentare l’interessato. Dare una spinta alle vaccinazioni, dall’approvvigionamento alla distribuzione e somministrazione, è una priorità assoluta per Draghi: il tentativo è farne crescere il numero, che ha superato le 100mila al giorno, e arrivare ad aprile a ben altri cifre.

Il Governo è al lavoro sul prossimo Dpcm. Tensione sul tema scuola

Il Paese attraverserà settimane “non facili”, osserva il Ministro della Salute, perché “la curva dei contagi sta risalendo in modo significativo” in gran parte delle Regioni; diversi governatori non escludono misure più restrittive. È in questo contesto che Draghi si prepara a firmare il suo primo Dpcm: dal 6 marzo al 6 aprile resterà la divisione in fasce e non ci saranno allentamenti, anzi, in zona rossa chiuderanno i barbieri-parrucchieri e soprattutto tutte le scuole, anche asili, elementari e medie. L’orientamento viene confermato in una riunione del premier con i Ministri in rappresentanza dei partiti, il titolare della scuola Patrizio Bianchi, il Ministro dell’Economia Daniele Franco e gli esperti Agostino Miozzo e Franco Locatelli. L’impianto del Dpcm resta quello comunicato già venerdì alle Regioni: chiusura serale per bar e ristoranti, stop agli spostamenti (già disposta con decreto legge), con l’eccezione della riapertura di cinema e teatri dal 27 marzo, anche se gli esercenti del cinema (Anec) sottolineano che è solo “un primo passo simbolico, non la ripartenza del settore”.

Un tavolo con le Regioni aprirà poi la discussione sui parametri da adottare in futuro per distinguere le aree rosse, arancioni e gialle: per ora i criteri non cambiano. Nella cabina di regia a Palazzo Chigi si discute anche l’urgenza di intervenire con i ristori per chi chiude, a partire dal decreto legge atteso entro la prossima settimana. E c’è chi, come la ministra Bonetti, pone l’accento sul nodo dei congedi per i genitori a fronte della chiusura delle scuole. L’ultimo nodo sul tavolo, spiegano i partecipanti alla riunione, è proprio la scuola: Draghi avrebbe dato un assenso al recepimento dell’indicazione del Ctssulla chiusura di tutti gli istituti in zona rossa e sul criterio di ulteriore chiusura, a livello locale, se si raggiungono 250 casi ogni 100mila abitanti anche nelle regioni non rosse. La discussione però si accende e divide i Ministri in due schieramenti su come regolarsi in zona arancione: Roberto Speranza, con Dario Franceschini, Patrizio Bianchi e Stefano Patuanelli, chiede di valutare l’opportunità di chiudere anche i negozi, per limitare focolai di contagio: non ha senso chiudere gli istituti e lasciare aperti i centri commerciali; Giancarlo Giorgetti, Mariastella Gelmini ed Elena Bonetti sarebbero dell’idea di non imporre misure troppo restrittive nelle zone non rosse e garantire, laddove possibile, la scuola in presenza: chiudere i negozi in zona arancione, è l’obiezione, equivarrebbe a estendere quasi ovunque le regole da zona rossa.

È polemica sul codice degli appalti. Scontro Salvini Orlando

Il codice degli appalti torna a far discutere, diventando l’ennesimo scontro tra Lega e Pd. A dare il là alla polemica è il sindaco di Firenze Dario Nardellache in una intervista al Corriere della Sera ne mette in luce tante ombre e poche luci. “Voglio lanciare un grido d’allarme: con queste norme noi le opere non le faremo. Per realizzare un’opera da 25 milioni con il codice degli Appalti in Italia occorrono dieci anni. Quindi, semplicemente, propongo una moratoria: si applichino solo le leggi europee”. Parole che esaltano il leader della Lega Matteo Salvini che oltre a portare avanti uno dei suoi cavalli di battaglia, vede nel ragionamento di Nardella l’occasione per allargare un’altra frattura nel Partito Democratico: “Anche il PD (col sindaco di Firenze) chiede di cancellare il Codice degli Appalti per aprire i cantieri. Bene, avanti col Modello Genova”. Nardella, ex uomo vicinissimo a Matteo Renzi, ora nell’ala dem di Base riformista, guidata da Lorenzo Guerini, mette in evidenza una divergenza di vedute rispetto al quartier generale del Nazareno, a cui Salvini, evidentemente, non sa resistere. A stoppare l’entusiasmo, dell’uno e dell’altro, è il titolare del Lavoro e vicesegretario del Pd Andrea Orlando che “evitando ogni polemica al senatore Salvini” rimarca: “Il Pd non chiede di cancellare il Codice degli Appalti, cosa peraltro impossibile essendo in larga parte il recepimento di direttive europee. Il Pd, come ha fatto in questi mesi, lavora per semplificare le procedure, per ridurre il numero delle stazioni appaltanti, per superare la burocrazia difensiva”. E poi il colpo di fioretto: “Non è sacrificando i diritti dei lavoratori, riducendo la concorrenza e esponendosi al rischio di infiltrazioni che si fa ripartire il Paese”. La parola d’ordine insomma tra i Dem deve essere “semplificare” ma non cancellare.

Zingaretti chiude al congresso anticipato: primarie nel 2023

“Le primarie saranno nel 2023”. Nicola Zingaretti pronuncia queste parole durante le sue conclusioni della Direzione nazionale del Pd convocata sulla questione delle donne. Assicura che si aprirà una discussione, un confronto franco di cui l’assemblea nazionale del 13 e 14 marzo sarà solo l’inizio, un dibattito senza caricature, senza abiure, senza guerre tra ex, ma non le primarie; le ultime sono state nel 2019, le prossime dunque si terranno nel 2023. La chiusura alla possibilità di un congresso anticipato fa infuriare chi nel partito voleva che si rimettesse in gioco la leadership quest’anno, non subito ma una volta chiusa la campagna vaccinale sì. Il più duro è Matteo Orfini: “Chiedere di fare un congresso ora è da marziani ma lo è anche dire che faremo le primarie nel 2023. Ed è anche un’incredibile scorrettezza che sono certo Zingaretti vorrà immediatamente correggere”.

Esplode la polemica anche sul tema delle donne. Intervengono diverse parlamentari durante la direzione, Lia Quartapelle, Enza Bruno Bossio, Giuditta Pini. Quest’ultima ricorda che quando Paola De Micheli divenne Ministra Zingaretti le chiese di dimettersi da vicesegretaria mentre a Orlando no: “Orlando può dimettersi e poi al limite verrà riconfermato in assemblea. Ma se, come dice lo statuto, se ci sono due segretari, uno deve essere uomo e uno donna, allora la donna deve essere con funzioni di vicario. Altrimenti per l’ennesima volta diciamo una cosa e ne facciamo un’altra”. In serata viene approvato all’unanimità l’ordine del giorno che tra le altre cose chiede di attuare il principio della parità di genere nel partito nella delegazione di governo e nelle posizioni apicali. Il principio va applicato ovunque, a cominciare dalla nomina di una vicesegretaria donna. Nella replica Nicola Zingaretti assicura che farà “di tutto perché ci sia un dibattito libero e chiaro ma anche che spinga tutti verso la responsabilità di un destino comune” perché “non possiamo vivere i prossimi mesi con fuori la battaglia politica tutti i giorni su come si spostano gli interessi e noi implosi dentro in una discussione tutta interna”. Per il momento, in buona sostanza, non si muove foglia ma è evidente che la tensione interna al Partito Democratico si fa di giorno in giorno più intensa.

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per la discussione del decreto sul contenimento e la prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per lo svolgimento delle elezioni per l’anno 2021.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali concluderà l’esame del decreto sul contenimento e la prevenzione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per lo svolgimento delle elezioni per l’anno 2021, svolgerà alcune audizioni sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza, esaminerà lo schema di dpcm in materia d’incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici e misure per garantire elevati livelli di sicurezza, e proseguirà il dibattito, in sede di comitato ristretto, sul ddl per la tutela costituzionale dell’ambiente. La Giustizia, con la Salute, esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla disciplina sanzionatoria per la violazione di disposizioni del regolamento europeo sui biocidi; a seguire si occuperà del disegno di legge sulla Magistratura onoraria, del ddl di delega per la riforma del processo civile, del ddl sulla malattia dei liberi professionisti. Svolgerà, poi, alcune audizioni sul Recovery plan.

La Bilancio con la Politiche dell’Ue svolgerà diverse audizioni sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza: nello specifico oggi ascolterà di ABI, FIPE, INVESTITALIA e ConfimpreseItalia. Alle 12.00, infine, assieme alle rispettive della Camera, sarà la volta del Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni. La Istruzione, con la Salute, svolgerà delle audizioni sull’affare assegnato relativo all’impatto della didattica digitale integrata (DDI) sui processi di apprendimento e sul benessere psicofisico degli studenti e successivamente esaminerà il decreto sull’organizzazione e il funzionamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI). La Lavori Pubblici svolgerà diverse audizioni sul Recovery plan; nello specifico ascolterà i rappresentanti di Assologistica, Assoferr, Silt, Amodo, Co.Bti, Enav, Oice e Cfwa; successivamente audirà il prof. Enrico Nardelli dell’Università Tor Vergata, Unrae, Alleanza delle Cooperative Italiane, Settore abitazione, Legacoop abitanti, Confartigianato Trasporti e Cna Fita. Si confronterà poi sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l’individuazione degli interventi infrastrutturali.

La Agricoltura svolgerà diverse audizioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, alcune sull’affare assegnato relativo alle problematiche inerenti la crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19 ed alcune altre sul ddl di disciplina del settore florovivaistico. Esaminerà poi il ddl sulle professioni del settore cinofilo, il ddl per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa e il disegno di legge per la limitazione alla vendita sottocosto di prodotti agricoli e il divieto di aste a doppio ribasso. La Lavoro ascolterà i rappresentanti dell’Inail sull’affare assegnato riguardante la salute e la sicurezza del personale del comparto ferroviario ed esaminerà la proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea. La Territorio svolgerà diverse audizioni sul Recovery plan; nello specifico oggi a partire dalle 10.00 ascolterà i rappresentanti di Federparchi, Wwf, Confindustria Cisambiente, Consiglio Nazionale Geologi e Anbi.

Alla Camera

Nella giornata di oggi l’Aula della Camera non si riunirà. L’Assemblea di Montecitorio tornerà a riunirsi domani alle 15.00 per la discussione delle interrogazioni a risposta immediata. Per quanto riguarda le Commissioni, alle 12.00, la Ambiente, con la Trasporti e la Lavori Pubblici del Senato, ascolterà il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Enrico Giovannini nell’ambito dell’esame del nuovo testo dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante l’individuazione degli interventi infrastrutturali. La Agricoltura svolgerà delle audizioni sulla pdl per la valorizzazione delle piccole produzioni agroalimentari di origine locale.

 

 

 

 

 

Redazione Fedaisf

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