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Patto Salute. Aceti (Tdm): “Siamo alle trattative segrete. Renzi chieda a Lorenzin di confrontarsi”

Il coordinatore del Tdm-Cittadinanzattiva esprime preoccupazione sui contenuti del Patto e, in particolare, sulla mancata revisione dei Lea. “Ci ritroviamo con un Patto che si sta chiudendo, del quale non abbiamo potuto leggere nemmeno il testo. E come al solito sono i cittadini a farne le spese”.

26 GIU – “Da un Governo che ha dichiarato di considerare la partecipazione dei cittadini come un elemento qualificante della propria azione, non ci saremmo davvero aspettati un Patto per la Salute praticamente ‘segreto’, passato sopra la testa di cittadini, professionisti e anche del Parlamento. Ad affermarlo,Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, sottolineando che “da oltre un anno chiediamo, totalmente inascoltati, a Ministeri e Regioni di aprire un confronto con le Organizzazioni dei cittadini, e invece ora ci ritroviamo con un Patto che si sta chiudendo, del quale non abbiamo potuto leggere nemmeno il testo. Eppure sia a livello europeo che a livello nazionale lo strumento della ‘consultazione pubblica’ riguardo a molti provvedimenti è ormai ‘prassi”, che al contrario in questo caso si è deciso invece di non praticare”.

Per Aceti “i risultati di questo processo non partecipato si iniziano purtroppo a vedere e come al solito sono i cittadini a farne le spese. E’ di poche ore fa infatti la notizia che le modalità di revisione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) non saranno contenute nel nuovo Patto per la Salute ma al contrario saranno discusse dopo l’estate a data da definirsi. I Lea risalgano ormai 15 anni fa. Per questo chiediamo che siano priorità all’interno del Patto per la Salute”.

Per questo Aceti invita il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a chiedere al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di “desecretare” il testo e “confrontarsi”.

Queste le principali richieste di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato:

1. Ridurre il peso dei ticket destinando parte dei risparmi alla copertura dei 10 euro introdotti dal super-Ticket. Non sono accettabili forme che si configureranno come nuove tasse sulla salute, o peggio ancora, sulla malattia. Nessun passo indietro sui diritti acquisiti, come ad esempio esenzioni per malati cronici e/o rari. L’Isee, così come calcolato oggi, è uno strumento iniquo per la modulazione della compartecipazione: il nuovo regolamento di calcolo, infatti considera “fonti di reddito” prestazioni assistenziali come ad esempio invalidità civile e indennità di accompagnamento.

2. Rivedere i meccanismi che regolano i Piani di rientro, affinché da Piani di rientro dal debito, diventino Piani per la garanzia dei LEA.

3. Rivedere il sistema di valutazione delle performance delle Regioni, in particolare rispetto alla capacità di garantire l’effettività dei LEA.

4. Contemporaneità della riorganizzazione della rete ospedaliera con quella dell’assistenza territoriale, affiancando agli standard nazionali ospedalieri, quelli per “l’assistenza territoriale”.

26 giugno 2014 – quotidianosanità.it 

Redazione Fedaisf

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