Archivio Storico

Sanità e denari: lo strano caso dell’Asp Catania. La denuncia dello Snami

di Iena Crocuta

Nuova attività ultralegale della ASP di Catania. L’Area Territoriale ha infatti iniziato ad inviare ai medici di assistenza primaria delle missive di contestazione di “prescrizioni inappropriate”, chiedendo in merito ai medici controdeduzioni, e, addirittura di addebito per iperprescrizioni di farmaci.
La denuncia fatta a mezzo legale è attuata da Francesco Pecora, presidente SNAMI, sindacato autonomo medici di famiglia, sezione di Catania.

“Da tempo il sindacato – afferma Pecora – denuncia attività illegali ed inappropriate della dirigenza sanitaria, che continuamente, per fini poco chiari (saranno poi così poco chiari, o semplicemente non ancora comprovati? ndr) cerca di fare cassa “mettendo le mani” nelle tasche dei medici e minacciando prelievi coatti di ingenti somme di denaro che nemmeno gli enti statali hanno mai posto in essere senza il supporto di norme legislative ad hoc. Si legge nelle lettere indirizzate ai medici – continua Pecora – ai quali “sommariamente” e senza alcun diritto di replica si addebitano le “iperprescrizioni di farmaci”: “dall’esame è emerso che, …, la S.V. ha effettuato un’eccedenza prescrittiva, allo stesso e singolo assistito, che non trova alcun razionale giustificativo, concretizzandosi in una palese violazione delle note AIFA di riferimento. Di conseguenza si è ritenuto di dover addebitare alla S.V. l’importo relativo alle confezioni in eccedenza da Lei prescritte, tenendo conto del costo medio del farmaco nell’anno, nel caso di intervenute variazioni del prezzo della tipologia di farmaco in esame (scadenza del brevetto)”.

E’ molto strano che non solo si addebita senza alcun contradittorio al medico l’iperprescrizione, ma, addirittura, si recuperano somme di denaro evidentemente sproporzionate in relazione al presunto danno subito dall’ASP.
Perchè, non ci si può non avvedere della giustizia sommaria che si pretende applicare? La prescrizione farmaceutica non deve certo rispondere “a una razionale giustificazione” ma esclusivamente all’esigenza terapeutica del paziente. Sotto tale aspetto, pertanto, la mancanza della giustificazione razionale della prescrizione potrebbe essere, viceversa, fornita dalla necessità del paziente di assumere quel farmaco in quelle quantità, anche in difformità delle “indicazioni e della posologia sull’uso appropriato della classe di farmaci in esame.”.
Non solo. La stessa richiesta economica appare ingiustificata: sotto quale principio il medico può esser

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco