News

Ue, 11.800 lobby per influenzare Commissione e parlamentari.

Sul Corriere della Sera è stato pubblicato un interessante servizio di Milena Gabanelli sul lobbismo in Europa e a cui rimandiamo per la lettura integrale. Riportiamo un breve stralcio.

Bruxelles supera Washington e si consacra capitale mondiale del lobbismo: sono 11.801 i gruppi di pressione elencati nel Registro della Trasparenza istituito dalla Commissione Europea. A Bruxelles si fanno le leggi che riguardano 508 milioni di cittadini e le lobby lavorano perché non contrastino gli interessi delle imprese e associazioni che rappresentano: industrie, aziende private, grandi studi legali, ma anche sindacati, ong, associazioni di consumatori.

Il lavoro del lobbista è quello di contattare commissari ed eurodeputati trasmettendo loro idee per emendare questa o quella norma. Commissari e deputati, a loro volta, hanno bisogno di confrontarsi per sapere quanto e come incidono le direttive nei vari settori dell’impresa e della società. Un’attività legale quindi, purché avvenga alla luce del sole.

Fra i singoli Paesi, l’Italia, con 841 lobby, è al quinto posto dopo il Belgio (dove ovviamente si registrano molti gruppi stranieri), la Germania, la Gran Bretagna, la Francia. Fra le principali, per costi minimi dichiarati, troviamo: Altroconsumo (5 milioni di euro), Enel (2 milioni), Eni (1.250.000), Confindustria (900.000). Tutti insieme, i quasi dodicimila gruppi di pressione di Bruxelles spendono circa 1,5 miliardi all’anno. A che cosa servono? A mantenere uffici e personale, a fare convegni e campagne d’opinione in diversi Paesi. O a comprare voti, leggi, e figure delle istituzioni, questo è il dubbio spesso evocato.

Il lobbismo delle imprese è più aggressivo. Di norma, ogni proposta di legge raccoglie in Parlamento 50-100 emendamenti, ma a volte sono molti di più e in questi casi possono infilarsi quelli proposti, o scritti direttamente, dai lobbisti e ricopiati pari pari dai deputati.

Secondo un rapporto del 2015, le lobby dei farmaci spendono tutte insieme 40 milioni di euro. EFPIA,  European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations, nel 2018 ha speso 5,5 milioni

Corriere della Sera – 8 aprile 2019


Notizie correlate:

Le “lobby” sono il solito paravento per una politica debole e non trasparente

Big pharma: l’esercizio del potere di un’industria

Policy prescriptions: the firepower of the EU pharmaceutical lobby and implications for public health

The Transparency Facade: pharma industry lobbying at the European Commission

New Research Reveals Major Pharmaceutical & Financial Industry Lobbying Push for TTIP

Grillo. Governo Renzi amico delle lobby del farmaco

Farmaci fascia C, Liberi farmacisti: “il Ministro va a cena con la lobby”

Le lobby farmaceutiche godono di ottima salute

Lobby, Italia nel fondo classifica della trasparenza: “Non c’è legge che le regoli”

Redazione Fedaisf

Promuovere la coesione e l’unione di tutti gli associati per consentire una visione univoca ed omogenea dei problemi professionali inerenti l’attività di informatori scientifici del farmaco.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio
Fedaiisf Federazione delle Associazioni Italiane degli Informatori Scientifici del Farmaco e del Parafarmaco