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Sempre più cari, ma più accessibili: così gli italiani “usano” i farmaci

ROMA – Farmaci sempre più costosi, accesso per i cittadini in aumento, tempi lunghi per i farmaci innovativi. Sono alcuni dei dati nel rapporto di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato sull’accesso all’assistenza farmaceutica. ‘I diversi correttivi effettuati sulla spesa farmaceutica hanno notevolmente inciso sulle tasche degli italiani’ ha dichiarato Giuseppe Scaramuzza, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato in occasione della presentazione del Rapporto sull’accesso all’assistenza farmaceutica dal punto di vista civico, realizzato dall’organizzazione. ‘I cittadini- ha aggiunto- sono preoccupati ed indignati per l’aumento del costo dei ticket e per il costo dei farmaci in fascia C e quelli in fascia A’.

In particolare, come effetto della rideterminazione del prezzo di rimborso massimo per i farmaci generici in fascia A avviata dall’Aifa nel 2011. Al fine di realizzare un risparmio di 600 milioni di euro, i cittadini si sono trovati nelle condizioni di dover pagare, per alcuni farmaci, una differenza davvero eccessiva di prezzo tra l’ equivalente e il branded . Ancora, difficoltà ed ostacoli all’accesso per i farmaci ospedalieri (PHT-H, PHT-A) e difficoltà inerenti l’accesso per motivi di burocrazia (es. piani terapeutici, procedure per farmaci off label o per ottenere il farmaco quando si è in mobilità sanitaria). In aggiunta, le associazioni di pazienti evidenziano il costo dei farmaci in fascia C, il costo di quei farmaci che un malato cronico assume costantemente ma che sono per esempio fuori nota, le difficoltà e gli ostacoli nella prescrizione, la scarsità o la lontananza di centri farmaceutici rispetto al domicilio del paziente per il ritiro delle terapie farmacologiche. Ancora, le associazioni di pazienti segnalano problemi legati a tempi lunghi per l’inserimento dei farmaci più nuovi (tempi eccessivamente lunghi per l’autorizzazione e l’ immissione in commercio di alcuni medicinali da parte dell’Aifa, tempi lunghi per l’ inserimento dei farmaci nei PTOR, mancato inserimento di alcuni farmaci innovativi nei PTOR, limitazione all’accesso alle terapie da parte delle AO e ASL per motivi di budget, ecc.).

Le associazioni, infine, segnalano con forza le differenze di accesso alle cure farmacologiche per cittadini di Regioni diverse; nello specifico, la difficoltà nel ricevere continuità terapeutica se le terapie vengono effettuate in un luogo diverso dal proprio domicilio di residenza. Infine, per un malato cronico, la spesa media annuale per l’acquisto di farmaci necessari e non rimborsati dal SSN si stima attorno a 1227,00 euro, quella per l’acquisto di parafarmaci è in media di 1297,00 euro.

ACCESSO AI SERVIZI FARMACEUTICI PUBBLICI DA PARTE DEI CITTADINI – Gli orari di apertura al pubblico delle farmacie ospedaliere territoriali ed aziendali risultano abbastanza congrui rispetto alle esigenze dei cittadini, sebbene si segnalino difficoltà legate alla mancata apertura nei giorni festivi e pre-festivi.
Le farmacie monitorate sono raggiungibili senza grosse difficoltà attraverso mezzi pubblici e privati (solo nel 7% dei casi risultano difficili da raggiungere sia con mezzi pubblici che con mezzi privati). L’84% è dotato di parcheggio per disabili, mentre le barriere architettoniche sono presenti nel 6% dei presidi monitorati. Per le farmacie aperte al pubblico e che ricevono i pazienti, le sale di attesa risultano affollate solo nel 10% delle strutture monitorate. Nei presidi ospedalieri un maggi

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