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Accordo Abbvie. In mobilità 22 informatori scientifici

L’accordo fra sindacati e Abbvie di Aprilia Campoverde ha permesso di ridurre il numero di esuberi da 27 a 22 informatori scientifici in possesso dei requisiti pensionistici, volontari disposti a lasciare spontaneamente l’azienda dietro incentivo. Cecere (Femca): «Vogliamo ostacolare l’idea che le aziende stanno portando avanti, dell’Informatore come agente di commercio piuttosto che di un professionista che sia di supporto ai medici e quindi ai pazienti».

Secondo l’azienda l’esigenza di ridurre il personale deriverebbe in parte dalla scadenza del brevetto di alcuni farmaci che ridurrebbero notevolmente i profitti e in parte dalla razionalizzazione della spesa farmaceutica ospedaliera che ha influito negativamente sugli introiti della società.

Redazione – 23 ottobre 2015 – LQ Latina Quotidiano.it

Dopo l’annuncio dei 27 licenziamenti di informatori scientifici da parte di Abbvie  nello stabilimento di Campoverde e la proclamazione di uno sciopero di 16 ore da parte dei sindacati, si è arrivati ad un accordo tra azienda e lavoratori. Gli esuberi sono stati confermati, ma scendono a 22: “I criteri di scelta dei dipendenti da collocare in mobilità – spiega la Femca Cisl – riguardano persone in possesso dei requisiti pensionistici, volontari disposti a lasciare spontaneamente l’azienda dietro incentivo, la novazione contrattuale qualora esistano le condizioni organizzative e, solo nel caso non raggiungesse il numero previsto, facendo ricorso ai criteri di legge. Per i volontari sono stati previsti incentivi all’esodo che andranno a coprire circa 5 anni di stipendio. Per tutti coloro che lasceranno il posto di lavoro è stato previsto un percorso obbligatorio di outplacement, tenuto da società del settore con il compito di cercare soluzioni di reinserimento lavorativo per chi perde l’occupazione”.

Una mezza vittoria, quindi, per i sindacati: “siamo riusciti a chiudere in modo dignitoso un accordo che si è presentato, fin dalla prime battute, piuttosto complicato per le rigidità messe in campo dall’azienda – commenta Roberto Cecere Segretario Generale della Femca Cisl di Latina -. Il fronte compatto dei lavoratori e del sindacato ha permesso di tenere il punto, e fare in modo che la società si assumesse le proprie responsabilità”.

Il punto che sottolineano i sindacati è che ad essere colpita è ancora una volta la categoria degli informatori scientifici del farmaco, “vogliamo ostacolare l’idea – conclude Cecere -, che le aziende stanno portando avanti, dell’informatore come agente di commercio piuttosto che di un professionista che sia di supporto ai medici e quindi ai pazienti”.

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«Siamo riusciti a chiudere in modo dignitoso un accordo che si è presentato, fin dalla prime battute, piuttosto complicato per le rigidità messe in campo dall’azienda. Il fronte compatto dei lavoratori e del sindacato ha permesso di tenere il punto, e fare in modo che la società si assumesse le proprie responsabilità – spiega il segretario della Femca Cisl Roberto Cecere –. Va sottolineato come ad essere stati colpiti, ancora una volta, da questa crisi siano stati gli Informatori Scientifici del Farmaco, una categoria che negli ultimi anni ha pagato un prezzo altissimo alla crisi del settore con migliaia di licenziamenti. Come Femca Cisl ci stiamo battendo da anni per fermare questo disastro, attraverso interventi istituzionali precisi e mirati, che tutelino questa categoria di lavoratori, indispensabile nel mondo della farmaceutica. Vogliamo ostacolare l’idea che le aziende stanno portando avanti, dell’Informatore come agente di commercio piuttosto che di un professionista che sia di supporto ai medici e quindi ai pazienti».

da il Caffe TV di Aprilia del 23 ottobre 2015

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