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Affondo di Catricalà: aprire il mercato dei farmaci fascia C

ROMA
La partita sulla liberalizzazione dei farmaci potrebbe tornare d’attualità molto presto. Il presidente dell’Antitrust Antonio Catricalà riaccende il tema dopo le stoccate mosse già in passato: «La legge annuale sulla concorrenza – spiega al Sole 24 Ore a margine di un convegno organizzato dal Coordinamento nazionale parafarmacie – potrebbe essere il veicolo ideale per estendere la deregulation anche ai farmaci di fascia C», quelli con obbligo di ricetta ma a carico dei cittadini. Un vecchio pallino del garante del mercato, che nel 2006 giocò di "sponda" con l’ex ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani per spalancare le porte delle parafarmacie alla vendita dei farmaci da banco.
«È in gioco un principio di pari dignità professionale – incalza Catricalà – a parità dei titoli di studio e di abilitazione, mantenere una distinzione tra farmacie e parafarmacie mi sembra francamente incostituzionale. Purtroppo con il sistema delle lobby anche l’ovvio diventa un obiettivo impossibile e liberalizzare è più difficile in un momento di crisi. Ma alla lunga – aggiunge il garante – la battaglia potrà andare a buon fine».
Il pensiero corre proprio alle paure innescate dalla legge Bersani del 2006 e ai risultati poi prodotti sul campo, che secondo il presidente dell’Antitrust si vedono in nuovi posti di lavoro creati e sconti per i consumatori a fronte di «svantaggi ridotti per le farmacie tradizionali che hanno perso una quota di mercato inferiore alle attese». Catricalà sa però che il percorso non è in discesa. Di un’ulteriore apertura nella distribuzione dei farmaci si discute da tempo ma non si è mai cementato un consenso adeguato. Anche nel corso del convegno che si è svolto ieri a Roma, il primo delle parafarmacie in coordinamento unico, non sono mancate le opinioni contrarie: assente Federfarma, è stata la federazione ordini farmacisti a esprimere forti perplessità su una nuova deregulation. Del resto, anche sulla stessa riforma dei farmaci da banco di recente si è tentato un ridimensionamento per via parlamentare.
Il garante sembra comunque orientato a non perdere il prossimo treno. I punti principali della legge annuale sulla concorrenza, in ritardo di oltre nove mesi rispetto a quanto fissato dalla legge sviluppo del 2009, dovrebbero confluire nel decreto Calderoli sulle semplificazioni previsto per maggio. «Spero proprio che non mi affossino la legge» dice Catricalà sottolineando alcune delle principali richieste rivolte al governo: riforma della rete dei carburanti, istituzione di un’Authority per i trasporti, e appunto farmaci. Su quest’ultimo punto l’attuale versione della legge è molto cauta e predispone solo una norma sull’obbligo di pubblicità dei prezzi per i farmaci da banco o di automedicazione. Ma nel cammino parlamentare, dice Catricalà, potrebbero aprirsi spiragli «con un emendamento», che sarebbe già allo studio e sui cui contenuti si è posata anche l’attenzione di Mister prezzi.
A ben vedere ce n’è abbastanza per riaprire ufficialmente il dibattito, con tanto di prevedibili polemiche.

30 marzo 2011

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