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Congressi medici: Jama apre il confronto sull’utilità

Sono utili i congressi e le conferenze mediche? E per chi? Se lo chiede John P. A. Ioannidis, del dipartimento di Medicina della Stanford University in California, in un  editoriale (http://t.contactlab.it/c/2002631/1340/20688471/1739?i=482189206&u=http://jama.jamanetwork.com/searchresults.aspx?q=ioannidis&t=&p=1&s=1&c=0)  pubblicato su Jama. "In teoria gli eventi hanno lo scopo di disseminare le nuove conoscenze, migliorare la ricerca clinica, formare ed educare, individuare modelli organizzativi evidence-based" sottolinea l’autore. "Tutti questi propositi sono sicuramente lodevoli, ma non vi è una chiara dimostrazione che tutti questi eventi siano realmente utili". I punti a sfavore secondo Ioannidis, sono diversi, dal costo dei viaggi, alla metodologia poco rigorosa con cui si selezionano gli abstract da presentare. A questo si aggiunga che anche i relatori "non sono sempre scelti in base a meriti scientifici o reali capacità comunicative, ma talvolta piuttosto in base alla capacità di navigare in un vero e proprio circolo di potere". "In un’epoca di estesa informatizzazione la condivisione di nuove conoscenze può avvenire in modo rapidissimo, quasi istantaneo, in tutto il mondo(…). La creazione di social network e di conferenze remote potrebbe almeno in parte sostituire i congressi medici tradizionali."

L’autore conclude con la proposta di "realizzare studi formali per stabilire quali tipi di eventi scientifici e quali metodologie formative siano più efficaci per disseminare le conoscenze mediche, migliorare i percorsi di cura e limitare i costi sanitari. Il prossimo passo sarà quello di realizzare uno studio controllato randomizzato per confrontare l’efficacia di differenti tipi di meeting? L’articolo ha sollevato lettere di protesta da parte di lettori afferenti a diverse aree del mondo medico-scientifico. Tra le obiezioni, pubblicate sulla stessa rivista, dal Regno Unito segnalano che la partecipazione degli studenti e dei giovani medici in veste di relatori è incoraggiata perché aumenta il punteggio curricolare e permette di creare relazioni utili al futuro sviluppo professionale; mentre dall’Olanda si obietta che i meeting sono anche occasione di ottemperare all’obbligo della formazione continua (Cme). Infine un medo americano sottolinea il piacere di trovarsi tra colleghi, come in famiglia, e poter scambiare opinioni direttamente con gli esperti, a parziale consolazione di una professione spesso solitaria. Insomma prevale secondo alcuni lettori il valore, umano e scientifico, del "face-to-face networking".

Jama 2012; 307: 1257-1258

Jama  2012; 308: 31-33

26 luglio 2012 – DoctorNews

 

 

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