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Convenzione. Smi: cambiare legge Balduzzi con una proposta unitaria

“Definiamo un percorso unitario di “proposta e di protesta” per superare e modificare una legge (la Balduzzi) inapplicabile e basata sulla logica delle riforme “a costo zero

Mercoledì, 04 Febbraio 2015 – Doctor33

Basta con le «fughe in avanti» serve un percorso unitario di «proposte e di protesta» per cambiare la legge Balduzzi e dare risposte alle difficoltà del settore. A sottolinearlo una nota del segretario generale Smi, Pina Onotri in riferimento allo stallo delle trattative con la Sisac per il rinnovo delle convenzioni di medicina generale, pediatria e specialistica ambulatoriale e alla minaccia di sciopero ventilata da Fimmg.

«Noi siamo in agitazione da anni» sottolinea Onotri «contro il Patto della salute, la legge Balduzzi, ma anche per l’arrendevolezza, se non addirittura il consenso, di questi anni a tutte le “trovate” della controparte pubblica, regioni e governo, a danno dei medici. Strutture organizzative, anziché funzionali, per la continuità assistenziale, ruolo unico per i medici, ma senza tempo pieno, accordi a isorisorse per le cure primarie e a iporisorse per i medici di famiglia, questi alcuni dei punti cardine della “rivoluzione” della medicina generale finalizzata a garantire l’illusione di una diversa assistenza per i cittadini h24. Un pasticcio: le vicende e le polemiche di questi giorni raccontano la cronaca di un suicidio annunciato».

«È evidente» continua «la difficoltà di conciliare, oggi, il nostro stato giuridico, e cioè liberi professionisti – spiega – con i nuovi compiti, da svolgere in organizzazioni di tipo piramidale e rigide. Il punto, quindi, non è riaprire le trattative, ma a che condizioni». Lo Smi, quindi, chiede a tutti i sindacati di voltare pagina: «Rispettiamo le specificità di ciascuno, superiamo gli scontri del passato, valorizziamo le cose che possono unirci, piuttosto che quelle che ci dividono e finiamola con le fughe in avanti autoreferenziali – continua la segretario generale Smi – definiamo un percorso unitario di “proposta e di protesta” per superare e modificare una legge (la Balduzzi) inapplicabile e basata sulla logica delle riforme “a costo zero”.

Dobbiamo trovare delle soluzioni praticabili che consentano la fruizione dei servizi in maniera omogenea da nord al sud, conservando nel contempo quello che è stato il patrimonio e valore aggiunto della Medicina Generale: la presenza capillare sul territorio e l’accessibilità universale alle cure primarie. Costruiamo davvero una riforma delle cure primarie» conclude Onotri «che tuteli i diritti legittimi della categoria e non gli interessi di pochi e che valorizzi le professionalità che operano nel territorio. Così sì che avvieremo una vera rivoluzione delle cure primarie utile al Ssn, capace di rispondere in modo funzionale alla mutata domanda di salute (cronicità, invecchiamento della popolazione, continuità dell’assistenza) e di offrire servizi adeguati ai cittadini».

Comunicato SMI: BLOCCO DELLE TRATTATIVE MMG, CRONACA DI UN SUICIDIO ANNUNCIATO

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Redazione Fedaisf

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