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Coronavirus. Aiuti massicci in dono dalla Cina. Cosa prevede il Decreto per il SSN per potenziare apparecchiature e dispositivi

Il Corriere della Sera riferisce che la Cina è pronta a inviare aiuti massicci all’ Italia per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Pechino si è detta disposta a donare al nostro Paese centomila mascherine di massima tecnologia, ventimila tute protettive, oltre a cinquantamila tamponi per effettuare test diagnostici. Ma non solo. Il governo italiano si appresta ad acquistare mille ventilatori polmonari necessari per i reparti di terapia intensiva. Si tratta di macchinari già pronti all’uso, prodotti da aziende cinesi e di cui l’esecutivo di Pechino – visto il calo di contagi dovuto a una politica di stretto contenimento – non ha più necessità. Un surplus utile però per i nostri ospedali. L’operazione si è svolta con la regia di Luigi Di Maio, che con la Cina ha ormai un rapporto consolidato: il ministro degli Esteri ha sentito martedì mattina il suo omologo cinese e consigliere di Stato di Pechino, Wang Yi.Di Maio che ha parlato anche degli aiuti con il ministro Roberto Speranza, commenta al Corriere: «L’amicizia e la solidarietà reciproca pagano».


Decreto per potenziare il Ssn: cosa prevede per apparecchiature e dispositivi medici

Aboutpharma – 10 marzo 2020

In vigore dal 10 marzo il decreto-legge n.14/2020, che prevede risorse per l’arruolamento di operatori sanitari, ma anche misure per le dotazioni tecnologiche

Nel decreto legge per il “potenziamento” del Servizio sanitario nazionale (Ssn), arrivato in Gazzetta Ufficiale nella notte tra il 9 e il 10 marzo, altre misure per rispondere all’emergenza Covid-19. Per il 2020 stanziati 845 milioni, di cui 660 per l’arruolamento di operatori sanitari e 185 per l’acquisto di apparecchiature per la terapia intensiva. Il decreto dovrà essere convertito dalle Camere. Vediamo qui le misure d’interesse per apparecchiature e dispositivi medici.

Ossigenoterapia

L’articolo 10 prevede “disposizioni per garantire l’utilizzo di dispositivi medici per ossigenoterapia”. Entro il 31 luglio 2020 un decreto del ministero della Salute (di concerto con il Mef, sentite le federazioni delle farmacie private e comunali e previa intesa in Stato-Regioni) definirà “le modalità con cui si rende disponibile sul territorio nazionale, attraverso le strutture sanitarie individuate dalle regioni ovvero, in via sperimentale fino all’anno 2022 mediante la rete delle farmacie dei servizi, la fornitura di ossigeno e la ricarica dei presidi portatili, che ai sensi delle vigenti disposizioni in materia, garantiscono l’ossigenoterapia”. La misura è finalizzata anche a “individuare le specifiche modalità tecniche idonee a permettere la ricarica dei presidi citati in modo uniforme sul territorio nazionale, nonché le modalità con cui le aziende sanitarie operano il censimento dei pazienti che necessitano di terapia”.

Acquisti di dispositivi medici

“Misure di semplificazione per l’acquisto di dispositivi medici” sono, invece, previste all’articolo 11. “Al fine di conseguire la tempestiva acquisizione dei dispositivi di protezione individuale e medicali necessari per fronteggiare l’emergenza epidemiologica COVID-19 – si legge nel testo del decreto – il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri è auto-rizzato all’apertura di apposito conto corrente bancario per consentire la celere regolazione delle transazioni che richiedono il pagamento immediato o anticipato delle forniture.

Macchine per la ventilazione

Per l’acquisto di dispositivi di assistenza ventilatoria, “al fine di incrementare la disponibilità di dispositivi per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva”, il Dipartimento della protezione civile – tramite Consip – è autorizzato ad acquistare cinquemila impianti di ventilazione assistita e i relativi materiali indispensabili per il funzionamento dei ventilatori. Stanziati per questa misura 185 milioni di euro.

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Redazione Fedaisf

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