
Il sito “infoiva” in un articolo parla di sanità a pagamento anche per le visite obbligatorie. Riportiamo uno stralcio:
La linea tra sanità pubblica e privata è ormai sfocata. In teoria, la prima garantisce cure accessibili, la seconda offre tempi più brevi e servizi personalizzati. Ma la differenza vera è nei costi e nella velocità. Giusto o sbagliato che sia, in Italia la situazione è questa e non è nemmeno così grave come negli Stati Uniti.
Tra le visite obbligatorie oggi a pagamento, ce n’è una che riguarda milioni di cittadini: quella per il rinnovo della patente. Anche se fornita dall’ASL, non è più gratuita. Il costo della visita medica varia tra i 20 e i 50 euro, a seconda della regione. A questi si aggiungono le spese di bollettini e pratiche, per un totale di circa 80 euro. Una scelta economica, ma poco efficiente.
Chi preferisce abbreviare i tempi, si rivolge all’ACI o a una scuola guida. L’ACI, pur avendo un costo più alto, ossia tra 80 e 120 euro, consente di fare tutto in sede, con tempi flessibili. Le scuole guida vanno oltre: si occupano anche della burocrazia, ma i costi salgono fino a 130 euro. In cambio, si risparmia tempo e si evita la giungla amministrativa dell’ASL. Ma è davvero un prezzo che vale la pena di pagare?
Che la visita farsa per la patente sia pagamento è noto da tempo. Generalmente, le patenti di categoria AM, A1, A2, A, B1, B e BE hanno una validità di 10 anni fino al compimento dei 50 anni, 5 anni tra i 50 e i 70 anni, 3 anni tra i 70 e gli 80 anni, e 2 anni dopo gli 80 anni. Però se uno viene mandato alla commissione medica per una patologia (basta un’ipertensione) la validità può anche essere di un anno. Una vera e propria tassa ingiustificata che colpisce proprio i soggetti più fragili che dovrebbero essere esenti.