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Fondazione GIMBE lancia allarme coronavirus: corrono i contagi, +55% in una settimana

È fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso

Coronavirus: corrono i contagi, +55% in una settimana. Crescono i ricoveri ordinari (+32,6%), terapie intensive (+36,3%) e decessi (+18,4%). 38 Province con oltre 1.000 casi per 100.000 abitanti. Quarta dose: somministrazioni restano al palo. Usare le mascherine per contenere la circolazione virale, scongiurare un “lockdown di fatto” e arginare il progressivo sovraccarico ospedaliero

Il monitoraggio della fondazione GIMBE rileva, nella settimana 29 giugno-5 luglio, un ulteriore aumento dei nuovi casi (595.349) in tutte le regioni e in tutte le province. Ancora in crescita gli indicatori ospedalieri e i decessi (464).

Ferme le percentuali di chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino (88,1% della platea) e di chi ha completato il ciclo vaccinale (86,6% della platea). Sono 6,84 milioni i non vaccinati, di cui 2,75 milioni di guariti protetti solo temporaneamente. 7,89 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,43 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato.

Nette differenze regionali per la copertura con quarte dosi degli immunocompromessi (dal 10,7% della Calabria al 100% del Piemonte) e degli altri fragili (dal 6,6% della Calabria al 41,3% del Piemonte). Rischioso rimandare la quarta dose all’autunno con i “vaccini aggiornati” di cui ad oggi non si conoscono gli effetti sulla malattia grave.

7 luglio 2022 – Fondazione GIMBE, Bologna

Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE rileva nella settimana 29 giugno-5 luglio 2022, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (595.349 vs 384.093) (figura 1) e decessi (464 vs 392) (figura 2). In crescita anche i casi attualmente positivi (1.087.272 vs 773.450), le persone in isolamento domiciliare (1.078.946 vs 767.178), i ricoveri con sintomi (8.003 vs 6.035) e le terapie intensive (323 vs 237) (figura 3).

Vaccini: terza dose. Al 22 giugno (aggiornamento ore 06.16) sono state somministrate 39.720.529 terze dosi con una media mobile a 7 giorni di 5.948 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (n. 47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’83,3% con nette differenze regionali: dal 77,5% della Sicilia all’87,3% della Valle D’Aosta. Sono 7,98 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster, di cui:

  • 5,51 milioni possono riceverla subito, pari all’11,5% della platea con nette differenze regionali: dall’8,2% della Basilicata al 16,8% della Provincia Autonoma di Bolzano;
  • 2,47 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 5,2% della platea con nette differenze regionali: dal 2,4% della Valle D’Aosta al 8% dell’Umbria.

Vaccini: efficacia. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità dimostrano che:

  • l’efficacia sulla diagnosi rimane sostanzialmente stabile dal 40,8% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 45,9% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire al 55,2% dopo il richiamo;
  • l’efficacia sulla malattia severa rimane sostanzialmente stabile dal 69,2% per i vaccinati con due dosi entro 90 giorni al 71% per i vaccinati da più di 120 giorni, per poi salire all’86,5% dopo il richiamo.

Complessivamente nelle persone vaccinate con ciclo completo (più eventuale dose di richiamo), rispetto a quelle non vaccinate, nelle varie fasce d’età si riduce l’incidenza di diagnosi (del 4,3-59,8%): fanno eccezione la fascia 5-11 anni per la quale le diagnosi tra i vaccinati segnano un +22,6% rispetto ai non vaccinati e la fascia 40-59 con un +10,4%. In tutte le fasce di età si riduce soprattutto l’incidenza di malattia grave (del 24-78,9% per ricoveri ordinari; del 42,1-85% per le terapie intensive) e decesso (del 42,5-88,4%).

Vaccini: quarta dose persone immunocompromesse. Al 22 giugno (aggiornamento ore 06.16) sono state somministrate 316.667 quarte dosi, con una media mobile di 1.862 somministrazioni al giorno, in calo rispetto alle 2.283 della scorsa settimana (-18,4%) (figura 17). In base alla platea ufficiale (n. 791.376), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi è del 40% con nette differenze regionali: dall’8,8% della Calabria al 100% del Piemonte.

«La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5 – conclude Cartabellotta – ha contribuito ad una netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese con effetti già evidenti anche sugli ospedali: in particolare, in area medica dove in 10 giorni si registra un incremento di oltre 700 posti letto occupati da pazienti COVID.

Di conseguenza, la Fondazione GIMBE invita alla cautela per almeno tre ragioni.

  1. Innanzitutto il numero dei positivi (circa 600 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi;
  2. in secondo luogo, è impossibile stimare l’entità di questa risalita d’inizio estate e i tempi per raggiungere il picco;
  3. infine, lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione attualmente suscettibile all’infezione molto estesa: 4,03 milioni di non vaccinati, 5,51 milioni senza terza dose e 4,05 milioni di persone vulnerabili senza quarta dose.

Di conseguenza, in questa fase della pandemia è fondamentale ridurre la circolazione virale, in particolare indossando la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati e in condizioni di grandi assembramenti anche all’aperto. Le Istituzioni, dal canto loro, devono potenziare la campagna vaccinale in tutte le persone a rischio di malattia grave, aumentando la copertura con la terza dose negli over 50 e con la quarta dose in tutte le persone vulnerabili incluse nella platea. Last not but least, evitare di disorientare la popolazione con proposte antiscientifiche e rischiose per la salute pubblica, quale l’abolizione dell’isolamento per i positivi».

Il monitoraggio GIMBE dell’epidemia COVID-19 è disponibile a: https://coronavirus.gimbe.org

Video aumento contagi e paura varianti

Nota: La Fondazione GIMBE, che non ha fini di lucro, ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico. GIMBE è una fondazione di diritto privato costituita dall’associazione Gruppo Italiano per La Medicina Basata sulle Evidenze il 23 giugno 2010.

Il Presidente della Fondazione GIMBE è Nino Cartabellotta, medico, oggi riconosciuto tra gli esperti più autorevoli di ricerca e sanità del nostro Paese, grazie a competenze trasversali che interessano tutti i livelli del sistema sanitario. 

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Redazione Fedaisf

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