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I derivati nell’industria farmaceutica. Strumenti per finanziare la ricerca

Lo strumento derivato o semplicemente derivato (in inglese derivative) in finanza è un contratto o titolo il cui prezzo sia basato sul valore di mercato di un altro strumento finanziario, definito sottostante (come, ad esempio, azioni, indici finanziari, valute, tassi d’interesse o anche materie prime).

Gli utilizzi principali degli strumenti derivati sono la copertura da un rischio finanziario (detta hedging), l’arbitraggio (ossia l’acquisto di un prodotto in un mercato e la sua vendita in un altro mercato) e la speculazione.

I derivati sono quindi coperture per rischi complessi non standardizzabili come quelli dei sinistri delle polizze assicurative, e sebbene la logica sia molto vicina a quella delle Assicurazioni, essi hanno in sé il concetto del grande guadagno qualora i valori derivati dal contratto originario volgessero al meglio nel senso di chi acquista l’incertezza di un futuro valore derivato. Questi strumenti finanziari hanno innumerevoli applicazioni e nella maggior parte dei casi hanno avuto implicazioni enormemente proficue.

Si pensi all’industria farmaceutica, che tanto ha contribuito a migliorarci la qualità della vita negli ultimi decenni,  allungando soglie di aspettative di vita sopra gli 80 anni, un risultato impensabile fino a pochi anni fa. Non tutti sanno che i progressi in ambito sanitario e farmaceutico sono  attribuibili in una rilevante misura all’uso in finanza dei derivati.

Le grandi compagnie farmaceutiche hanno sempre avuto una molteplicità di progetti di ricerca da sviluppare e per ognuno di essi l’obiettivo di pervenire ad un farmaco in grado di generare introiti economici. Ma questo è un punto d’arrivo difficile a cui si può arrivare dopo decenni con  l’impiego fortunato di centinaia di milioni di dollari, in alcuni casi anche miliardi di dollari.

Per ottenere un principio attivo utile in medicina e quindi in senso economico, le case farmaceutiche  devono assicurarsi enormi finanziamenti bancari ai propri business plan che si attuano generalmente su 5  fasi, inizialmente totalmente incerte e rischiose. La  prima fase di un business plan per lo sviluppo di un prodotto farmaceutico/sanitario vede solo della ricerca pura da fare; poi vi è una seconda fase  di realizzazione tecnica e messa a punto del principio attivo atto a significare una risposta a quello che è stato trovato nella ricerca: vi è quindi

Sviluppo clinico. Ricerca. esplorativa. Ricerca. terapeutica. Sviluppo. esplorativo. Sviluppo. completo. IDEA. FARMACO. Fase 1. Volontario. Sano. Fase 2. Paziente. Fase 3. Allargata. Fase 4. Post- marketing.

una terza fase di sperimentazione lunga e dispendiosa, a cui segue una fase di approvazione scientifica Stato per Stato, che termina con una quinta fase di marketing mirata alla promozione del prodotto.

Ognuna di queste fasi costa generalmente centinaia di milioni di dollari e non è detto che puntando su alcuni progetti di ricerca si passi da una fase all’altra, e si arrivi infine a qualcosa di buono, mentre puntando su altri non ci si arrivi. In realtà i banchieri sono al buio nel senso di vedere quando diventare partner della tal multinazionale su certi progetti, e quando invece no, sbilanciandosi in finanziamenti che possono far saltare la tal casa farmaceutica e quindi creare perdite pesanti anche alla Banca o al fondo partner.

I derivati sono intervenuti in questo sistema consentendo alle banche di finanziare il primo step di molti più business plan nella ricerca rispetto agli anni passati, grazie all’artificio di cartolarizzare (trasformare il debito in un titolo obbligazionario) e vendere i rischi che una fase di ricerca di centinaia di milioni di dollari non produca alcun ipotesi di risultato economico, ma prospettando la possibilità realistica che attraverso di essa si pervenga ad un principio attivo in grado di generare flussi da miliardi di dollari.

In questo modo se una casa farmaceutica prima poteva lanciare il dado con  3 o 4 progetti di ricerca, con il rischio di non approdare a nulla e perciò andare in crisi nei successivi decenni, con l’introduzione dei derivati al latere dei finanziamenti, cioè condividendo i rischi e le grandi aspettative di guadagno con il mercato finanziario, la stessa casa farmaceutica ha potuto dare luogo ai primi step di 30 progetti di ricerca diversi, con ciò moltiplicando le possibilità di sviluppo, di guadagno e di raggiungimento del miglior benessere per tutti, perché qualcosa di buono ricercando in più ambiti è più facile trovarlo e realizzarlo.

Estratto da Imola Oggi Italexit Via dal disastro dei derivati – 10 dicembre 2018

Redazione Fedaisf

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