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L’isf non è un venditore scientifico nè tantomeno un product specialist

 

Cari colleghi ho letto in questi giorni l’articolo apparso su Pharmakronos del  14 Settembre 2010 e ripreso da alcuni siti del settore.
Sono rimasto esterefatto dai contenuti dello stesso e delle forti imprecisioni in esso presenti.  In particolare lo stesso titolo dell’articolo è fuorviante ed impreciso. Esso infatti così dice : “ E’ il momento di product specialist e informatore commerciale “.
 
L’inizio dell’articolo è tutto un programma. Evidentemente le spinte marketing delle aziende farmaceutiche sono enormi ed oramai senza limite se si giunge ad “inventare” e proporre figure non previste dalle leggi nazionali, europee e contrattuali del settore. Questi presunti esperti di marketing evidentemente non conoscono neanche i contenuti della legge 219/06 che regolano l’informazione scientifica e la pubblicità dei farmaci. Due aspetti questi ben distinti e che prevedono regole e figure professionali ben diverse fra di loro.
 
Secondo il signor Errani esistono due figure nel nostro settore vediamole insieme.
 
“Il ruolo dell’Isf si sta pertanto diversificando in due ambiti di attività cui oggi fanno riferimento due nuove figure professionali in qualche modo derivanti: il product specialist e l’informatore commerciale. Il product specialist (specialista di prodotto) – spiega – è in sostanza un informatore ‘evoluto’ che si occupa di promuovere medicinali dispendiosi e specifici per patologie molto gravi o rare e che si rivolge praticamente solo a medici specialistici. Con questa figura, in sostanza l’azienda farmaceutica cambia strategia di approccio al mercato, passando da un’azione quantitativa, volta a coprire tutto il territorio e presidiare
massicciamente gli studi medici con un numero ingente di Isf, a una formula qualitativa, che punta a promuovere farmaci importanti e affinati, per nicchie di mercato altamente strutturate. L’altra promettente figura è l’informatore commerciale, ovvero una figura meno orientata all’informazione scientifica, più aggressiva da un punto di vista commerciale e molto più richiesta dalle aziende di farmaci generici per sviluppare il canale della vendita diretta in farmacia e dalle aziende di dispositivi medici, per la vendita dei propri prodotti biomedicali presso ospedali, cliniche. Questo ruolo è ricoperto da persone con un’età media più giovane e si prospetta pertanto come uno dei canali di inserimento più interessante anche per i neolaureati che intendano entrare nel settore".
 
Chiariamo alcuni punti.
 
Il product specialist e l’informatore commerciale sono due figure inesistenti .  La legge 219/06 all’art 122 cosi dice : “ L’informazione sui medicinali può essere fornita al medico e al farmacista dagli informatori scientifici. Nel mese di gennaio di ogni anno ciascuna impresa farmaceutica deve comunicare, su base regionale, all’AIFA il numero dei sanitari visitati dai propri informatori scientifici nell’anno precedente, specificando il numero medio di visite effettuate. A tale fine, entro il mese di gennaio di ogni anno, ciascuna impresa farmaceutica deve comunicare all’AIFA l’elenco degli informatori scientifici impiegati nel corso dell’anno precedente, con l’indicazione del titolo di studio e della tipologia di contratto di lavoro con l’azienda farmaceutica.” Non vengono nominati product specialist né tanto meno informatori commerciali. In tutti i casi gli informatori scientifici devono ricevere una formazione adeguata da parte delle imprese da cui dipendono, così da risultare in possesso di sufficienti conoscenze scientifiche per fornire informazioni precise e quanto più complete sui medicinali presentati. Le aziende titolari di AIC assi

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