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Nuove norme alla circolazione stradale. Via libera ai comuni che vogliono fare cassa

il Presidente Mattarella ha firmato il cosiddetto Decreto Legge Semplificazioni,  legge di conversione del decreto legge 16 luglio 2020, n. 76, che contiene nuove norme del Codice della Strada. Lo stesso Mattarella però in una lettera indirizzata ai presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera, Roberto Fico, e del Consiglio, Giuseppe Conte solleva delle critica la principale delle quali è di avere inserito la modifica di quindici articoli del Codice della strada, “che non attengono a materia originariamente disciplinata dal provvedimento. Si è intervenuti in modo rilevante su una disciplina, la circolazione stradale, che, tra l’altro, ha immediati riflessi sulla vita quotidiana delle persone. Invito il governo a vigilare affinché nel corso dell’esame parlamentare dei decreti legge non vengano inserite norme palesemente eterogenee rispetto all’oggetto e alle finalità dei provvedimenti d’urgenza. Rappresento altresì al Parlamento l’esigenza di operare in modo che l’attività emendativa si svolga in piena coerenza con i limiti di contenuto derivanti dal dettato costituzionale“.

Una delle novità più importanti è l’introduzione dei famigerati autovelox anche sulle strade urbane di quartiere. Fino ad oggi il CdS non prevedeva questa possibilità, che invece sarà introdotta dal DL Semplificazioni, per una via libera su tutte le strade locali, sulle strade urbane ciclabili e, in base all’approvazione alla Camera, anche sui percorsi ciclopedonali. La diretta conseguenza di questo intervento è presto individuata: un aumento vertiginoso delle multe nei confronti di automobilisti e ciclisti, anche non colpevoli di una condotta di guida, all’apparenza, “fuori dalle righe”… Comunque ci sarà sempre l’obbligo del cartello preventivo contenente l’avviso e l’ordinanza della Prefettura che autorizzi tali forme di controlli automatici.

Saranno riservati spazi appositi per la fermata e la sosta delle auto elettriche e istituite le “zone scolastiche”, dove sarà garantita la protezione dei pedoni con delimitazione dell’area tramite appositi segnali di inizio e fine e sarà interdetta la circolazione.

Il DL Semplificazioni introdurrà in parallelo anche un nuovo articolo, il 12 bis: questo permetterà di accertare le violazioni di sosta e fermata non solo ai dipendenti dei Comuni italiani o alle società private che gestiscono le attività di sosta regolamentata, ma anche a tutti quei lavoratori il cui compito, solitamente, è quello della raccolta dei rifiuti e della pulizia delle strade. Insomma, i classici “netturbini” che tutti noi conosciamo potranno ottenere, a seguito di debita formazione, la qualifica di pubblico ufficiale, che servirà loro ad espletare questo servizio secondario nei limiti “delle aree limitrofe a quelle oggetto dell’attività di propria competenza che sono funzionali, rispettivamente, alla gestione degli spazi per la raccolta dei rifiuti urbani o alla fruizione delle corsie o delle strade riservate al servizio di linea“.

L’accertamento potrà essere svolto anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature digitali e fotografiche, che si andranno a sommare all’aumentare delle telecamere previste per la contestazione di violazioni anche quando le forze di polizia non potranno essere presenti sul posto. Queste, di solito, vengono impiegate per verificare gli eccessi di velocità, i passaggi a semaforo rosso, gli accessi alle zone a traffico limitato e l’utilizzo delle piazzole per il carico e lo scarico delle merci, alle quali si aggiungerà la circolazione su strade dove sono presenti appositi cartelli di divieto di accesso o di transito.

Tutte le biciclette che circolano o che si immettono nella circolazione, anche da un luogo privato, avranno la precedenza su tutti gli altri veicoli, che al contrario potranno effettuare un sorpasso nei loro confronti solamente “a bassissima velocità”, in modo da limitare la probabilità di “ondeggiamenti e deviazioni della bicicletta”. Le bici, inoltre, potranno anche circolare contromano (!) sulla loro corsia ciclabile a doppio senso lungo tutte le strade urbane di quartiere, locali, urbane ciclabili e su tutti gli itinerari ciclopedonali. La loro carreggiata si chiamerà “corsia ciclabile per doppio senso ciclabile.

Le biciclette, infine, potranno anche circolare sulle corsie riservate ai mezzi pubblici, purchè non caratterizzati da binari e con una larghezza della carreggiata non inferiore ai 4,30 metri, e sulla strade urbane ciclabili senza osservare la norma dell’unica fila indiana, o comunque quella che prevede un massimo di veicoli affiancati mai superiore a due. [da informamotori.com]

L’ACI in un comunicato elenca una critica che non riguarda le nuove norme: ”Riteniamo per esempio un errore – dice Sticchi Damiani – scrivere nel CdS che la durata del giallo debba essere almeno di tre secondi, perché può creare malintesi e far tarare tutti i gialli semaforici sui tre secondi, come se fossero tutti uguali. L’individuazione della giusta durata del giallo semaforico deriva, invece, da un calcolo complesso e unico per ogni incrocio”.

Le differenti applicazioni dell’autovelox. Tornando alla riforma, riguardo agli autovelox, le cui postazioni fisse potranno essere installate (previa autorizzazione del prefetto) su strade urbane di quartiere dopo che il decreto diverrà legge, l’Aci ha espresso il proprio giudizio discorde: ”Non ci sembra corretta la possibilità di installare autovelox sulle strade locali in cui vige il limite orario di 30 km/h” ha detto Sticchi Damiani, sottolineando che questo apparecchio è ”un utile strumento per controllare e limitare la velocità nei punti più critici o pericolosi, nei quali è opportuno avere la certezza che la velocità venga ridotta, in modo da consentire di guidare in sicurezza” e che è invece ”diseducativo, quando non addirittura pericoloso, l’autovelox diffuso, magari installato per far cassa e nemmeno correttamente segnalato, secondo quanto previsto dalla normativa”.

Su bici e multe. Per l’Aci, meritano particolare attenzione anche tutti i provvedimenti riguardanti le biciclette: ”Restiamo fermamente contrari alle bici contromano e alla possibilità che possano transitare sulle corsie riservate al trasporto pubblico” ha precisato l’ente, spiegando che ”i dati di incidentalità ci dicono che si tratta di pratiche estremamente pericolose, anche in considerazione dell’esposizione al rischio del ciclista rispetto ai veicoli a quattro ruote: oltre 50 volte superiore”.

Contestata, infine, anche la possibilità di sanzionare la sosta da parte dei netturbini: ”Sembrerebbe che da domani anche gli operatori ecologici possano emettere multe o far rimuovere i veicoli. Ci auguriamo che le cose non stiano così – scrive l’Aci – e che la proposta riguardi solo l’ampliamento delle funzioni degli ausiliari del traffico che, ricordiamo, devono limitarsi a segnalare l’infrazione al corpo di polizia municipale. Non vogliamo nemmeno prendere in considerazione la possibilità che queste nuove figure si sostituiscano al corpo di polizia municipale”. In conclusione, l’Automobile Club d’Italia ha definito ”positiva l’attenzione alla sicurezza in ambito urbano, dove ancora sono troppo numerosi gli incidenti e i morti” ma al contempo si dichiara preoccupato ”che l’applicazione alla realtà di tali norme, inserite nel CdS, risulti difforme e differenziata da Comune a Comune, creando confusione e comportamenti insicuri agli utenti della strada”.

 

Redazione Fedaisf

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