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Prezzo farmaci. AIFA: Senza trasparenza non può esserci vera concorrenza.

Perché Italia e Trump vivisezioneranno i prezzi dei farmaci. Parola dell’Aifa

Sui farmaci siamo di fronte a un’asimmetria informativa che tutti i governi, anche Trump, vogliono risolvere”. Parla il direttore generale dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), Luca Li Bassi, che spiega le prossime mosse dell’Italia sulla trasparenza del prezzo dei farmaci

START Magazin – 12 marzo 2019

Il ministero della Salute, su impulso di Aifa, ha inviato all’Oms una proposta di risoluzione sulla trasparenza del prezzo dei farmaci: sarà discussa a Ginevra alla prossima assemblea (dal 20 al 28 maggio). Il direttore generale dell’Aifa, Luca Li Bassi, spiega: “Riferiamo il prezzo pattuito con le aziende farmaceutiche solo al ministro della Salute e nessuno può rivelarlo”.

Perché prezzi segreti?

Le industrie inseriscono nel contratto delle clausole di riservatezza in cambio degli sconti. Se non accetti, ti fanno un prezzo più alto.

In pratica vi ricattano?

Sì. Una cosa inaccettabile, perché noi siamo un’istituzione pubblica che usa risorse pubbliche e i cittadini devono sapere come vengono spesi i loro soldi. Non sappiamo quanto Francia, Germania e qualsiasi altro paese spenda per lo stesso farmaco.

E quindi?

Facciamo trattative alla cieca. Nel dossier che ci presenta l’azienda devono comparire i prezzi di listino all’estero. Ma questi sono fasulli perché non tengono conto degli sconti nascosti. Due settimane fa alla riunione dei capi delle agenzie regolatorie europee c’era il solito imbarazzo. “Scommetto che anche tu spendi…”, ci dicevamo, ma la risposta era un sorriso amaro e assoluta reticenza.

Cambiare le regole?

Abbiamo incominciato a negoziare anche sulla trasparenza del prezzo: dirlo a chi ce lo chiede anche se non possiamo pubblicarlo in Gazzetta ufficiale.

Di quanti farmaci stiamo parlando?

Almeno 1800 medicinali, pari al 57% di tutti quelli ospedalieri (fascia H) e in distribuzione in farmacia (A-pht). Senza trasparenza non può esserci vera concorrenza. Non possiamo confrontarci con gli altri Stati.

Oggi si spende troppo?

Sì. Un trattamento contro il cancro costa anche più di 200 mila euro per paziente. Oltre a un database europeo in cui condividere i prezzi sui farmaci, chiediamo all’Oms di inserire tra i requisiti per la registrazione della molecola i costi sostenuti per ricerca e sviluppo.

Un’altra richiesta dell’Italia è la pubblicazione di tutti i risultati degli studi clinici.

Le industrie selezionano gli esiti dei test, tacciono alcuni effetti avversi, e noi non abbiamo gli strumenti per stabilire l’effettivo valore terapeutico aggiunto di quel farmaco.

Non ci sono leggi europee sulla trasparenza?

Eccome. La prima risale al 1988 ma come tutte quelle successive resta disattesa. Siamo di fronte a un’asimmetria informativa che tutti i governi, anche il presidente Donald Trump, vogliono risolvere.

(estratto di un’intervista pubblicata sul Fatto Quotidiano; qui la versione integrale)

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Trasparenza del prezzo dei farmaci, il ministro Grillo presenta la proposta di risoluzione inviata all’OMS

Ministero della Salute – 13 marzo 2019

“Senza trasparenza nel mercato farmaceutico non ci può essere vera competizione. Il costo dei farmaci è un tema importantissimo per il Paese, perché è direttamente legato alla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale. Non dobbiamo avere paura della trasparenza, i mercati non devono temere un cambiamento in questa direzione che è sempre più necessario. Ce lo chiedono i cittadini, per i quali l’accesso alle cure resta il bisogno primario, ed è essenziale per il futuro dei nostri sistemi sanitari”.

Così il ministro della Salute Giulia Grillo ha aperto la conferenza stampa di presentazione della proposta di risoluzione all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla trasparenza del prezzo dei farmaci. La conferenza si è tenuta il 12 marzo presso l’Auditorium ministeriale di Lungotevere Ripa; hanno partecipato anche il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano e il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Luca Li Bassi, alla presenza del sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi.

“Il progetto di risoluzione che ho inviato all’OMS nasce dalla necessità di affrontare il tema della mancanza di trasparenza nel settore dei farmaci e in particolare di come si arrivi alla formazione del prezzo – ha continuato il ministro – In Europa sin dal 1988 è stata emanata la Direttiva sulla Trasparenza, che purtroppo non ha mai raggiunto gli obiettivi di trasparenza che si era prefissata. Da allora sono state numerose, seppur frammentate, le iniziative su questo importante tema che, però, non è mai stato affrontato con approccio sistematico e comune a livello internazionale. Per questi motivi ho, quindi, inviato all’OMS questa proposta di risoluzione, che sarà discussa a Ginevra durante la prossima Assemblea Mondiale della Sanità, dal 20 al 28 maggio. Parteciperanno i 194 Paesi che aderiscono all’OMS, più altri Stati presenti come Osservatori, Organizzazioni non governative (ONG), Associazioni della società civile, di studenti, Società professionali sanitarie, etc.”.

In sintesi, con la proposta di risoluzione si chiede all’OMS di agire al fine di:

  • raccogliere e analizzare i dati sui risultati degli studi clinici e sugli effetti avversi dei farmaci e delle altre tecnologie sanitarie;
  • fornire ai governi un forum per la condivisione di informazioni su prezzi dei farmaci, ricavi, costi di ricerca e sviluppo, investimenti del settore pubblico e sussidi per la ricerca e lo sviluppo, costi di marketing e altre informazioni correlate;
  • fornire informazioni cruciali sul panorama brevettuale;
  • intraprendere ulteriori azioni attraverso riunioni e forum al fine di favorire ulteriori progressi.

Il ministro Grillo ha infine ribadito come l’Italia sia il primo Paese ad aver richiesto una raccomandazione sulla trasparenza nel settore farmaceutico da parte di un organismo sovranazionale, quale è l’OMS, perché abbia una ricaduta a livello globale.

Per approfondire, consulta:

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