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Puglia. Delegazione Fedaiisf ricevuta dall’assessore alla salute, Prof. Lopalco

La delegazione Fedaiisf ha proposto di dedicare dei giorni di vaccinazione agli operatori sanitari e a tutti gli ISF. Proposto anche il riconoscimento dell’Informatore Scientifico come professionista della salute

Il giorno 18 gennaio 2021 una delegazione FEDAIISF composta da Antonio Daniele (membro dell’esecutivo Nazionale) e Claudio Leggeri (membro del direttivo provinciale di Lecce, facente le veci del presidente provinciale Pasquale Malinconico, impossibilitato a partecipare per motivi familiari), ha incontrato l’Assessore Regionale alla Sanità della Regione Puglia prof. Pier Luigi Lopalco.

I temi all’ordine del giorno sono stati seguenti:

  • Vaccinazioni COVID-19 degli ISF, stato dell’arte.
  • Direttiva regionale per superare il blocco agli accessi nelle strutture sanitarie degli Informatori Scientifici messa in atto a causa dell’epidemia di COVID-19.
  • Proposta di legge per il riconoscimento dello status di professione sanitaria dell’Informatore Scientifico.

L’Assessore ci ha dedicato il tempo necessario alla completa trattazione della tematica, prestando molta attenzione alle nostre istanze.

Il collega Leggeri ha sottolineato il perdurare del blocco all’iscrizione degli ISF nel portale regionale per le vaccinazioni COVID-19.

L’Assessore interviene indicando che proprio nella mattina dei lunedì 18 gennaio é stato attivato nel portale la voce specifica ISF.

A tal proposito, come FEDAIISF Lecce, abbiamo informato l’Assessore della collaborazione tra gli ordini dei medici, dei farmacisti, degli infermieri e delle professioni riabilitative, congiuntamente a FEDAIISF, al fine di destinare dei giorni ben definiti alla vaccinazione di tutti gli ISF, iscritti all’Associazione e per i non iscritti registratisi presso la stessa, in quanto questa modalità é ritenuta più efficiente della singola registrazione.

Resta inteso che chi preferisse può eseguire la registrazione in autonomia sul portale regionale con la relativa programmazione.

La vaccinazione di tutta la categoria consentirà una ripresa graduale dell’informazione in presenza in tutte le strutture, sia ospedaliere che ambulatoriali, e questo sarà possibile anche grazie al patentino vaccinale che certificherà l’avvenuta immunizzazione.

Assodato il superamento della tematica vaccinale, abbiamo presentato all’Assessore, prof. Lopalco, la nostra Associazione sottolineando come ormai gli informatori scientifici non sono più solo del farmaco, ma anche della nutraceutica e come questi ultimi rappresentino più del 50% dei colleghi che operano nel settore.

Mentre gli ISF del farmaco hanno regole e normative sia a livello nazionale che regionale, per questi altri colleghi siamo nella più completa anarchia. Aggiungiamo anche che in questi anni il mondo della farmaceutica é cambiato e le leggi 833/78 e 219/06, pur restando importanti, sarebbero da allineare ai tempi attuali.

Nuove figure hanno affiancato gli ISF, quali i KAM, i RAM, gli MLS. Ma sono apparse anche nuove realtà aziendali private, come IQVIA, le quali, con i loro sondaggi, cercano di profilare il medico sulla base del suo orientamento prescrittivo, senza dare informazioni sull’uso che faranno di questi dati. Anche la tecnologia ha introdotto nuove modalità di contatto che vanno disciplinate.

Solo il riconoscimento dell’Informatore Scientifico come professionista della salute può porre ordine in questo ambito.

La professione di informatore andrebbe riconosciuta per consentire alla Regione di monitorare i flussi comunicazionali delle Aziende Farmaceutiche affinché questi siano in linea con le direttive regionali emanate.

Allo stesso tempo il riconoscimento e la disciplina della nutraceutica permetterebbe di far uscire dal sommerso una categoria di professionisti fino ad oggi dimenticata da tutti.

Da qui passa il giusto allocamento delle risorse economiche per una sanità pubblica sostenibile ed equa.

Bisogna lasciarsi alle spalle la legislazione d’emergenza degli anni 90, influenzata dai fenomeni corruttivi venuti alla luce in quel periodo.

Non si può fissare il limite di 5 visite annue per clinico in modo indiscriminato; se per un prodotto a brevetto scaduto possono essere sufficienti, certamente non lo sono per aree terapeutiche come l’oncologia, le malattie rare, l’infettivologia o la reumatologia, per citarne alcune a titolo esemplificativo, dove il paziente va monitorato, in modo più stretto, nella sua risposta individuale al farmaco.

A proposito dell’organizzazione dell’accesso degli ISF negli ospedali, abbiamo evidenziato che, se un informatore deve attendere l’orario d’incontro con un clinico, lo dovrebbe fare in un locale idoneo dove possa lasciare in un armadietto gli effetti personali, poter usufruire dei servizi igienici degni di questo nome e riposarsi se ne ha bisogno.

Non dimentichiamo che siamo fuori casa per più di 8 ore e abbiamo queste necessità umane. L’Assessore prof. Lopalco si è mostrato interessato sia all’organizzazione del lavoro in ambito ospedaliero, sia dal punto di vista umano, dicendosi disponibile a seguire questa strada.

Abbiamo molto apprezzato questa sua disponibilità rendendoci pronti, come Associazione, a farci carico dell’allestimento di questi spazzi a noi dedicati.

Infine, il prof. Lopalco, preso atto che è stata già presentata in consiglio una proposta di legge per il riconoscimento della professione di ISF, ritenendo la stessa deficitaria in alcune parti, ha dichiarato si farsi carico della costituzione di un gruppo di lavoro, che coinvolga anche due componenti di FEDAIISF, con lo scopo di redigere una proposta di legge esaustiva e onnicomprensiva della materia, supplendo in questo modo anche ad una carenza nazionale.


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Redazione Fedaisf

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