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Riforma previdenziale, per uscire prima dal mondo del lavoro con un prestito

Servono molti soldi per andare in pensione senza penalizzazioni, ma la politica può e deve fare di più recuperando soldi da Regioni e Stato, con tagli ai veri sprechi e non alla sanità e ai farmaci come hanno fatto e intendono fare.

Per andare in pensione prima i lavoratori potrebbero ricorrere ad un prestito, ma saranno penalizzati per 20 anni.

Francesca Casile – 16 giugno 2016 – Blasting News Notizie dal lavoro

In questo periodo il Governo sta preparando una novità riguardo l’uscita anticipata dal mondo del lavoro, proposta per dare slancio al pensionamento di coloro che vorrebbero smettere di lavorare ma ancora non possono, dando spazio così anche a nuovi lavoratori più giovani. Per poter andare in pensione i dipendenti non ancora in età pensionabile, dovrebbero richiedere un prestito da rimborsare in 20 anni.

Ape per la pensione anticipata

La nuova previdenza denominata Ape prevede sì la possibilità di andare in pensione in anticipo fino a tre anni prima rispetto l’età di vecchiaia (requisito richiesto 63 anni e 7 mesi), ma per potervi accedere si deve richiedere un prestito pensionistico da rimborsare in 20 anni.

Di fatto si tratta di una riduzione della pensione che oscillerà dall’1% al 15% tra le varie tipologie di lavoratori. La penalizzazione (molti la chiamano così, anche se Nannicini ha dichiarato che non lo è) potrebbe essere comunque attenuata dalla Rita, cioè la Rendita integrativa temporanea anticipata che permetterebbe dal 2017 solo ad alcuni soggetti ritenuti più “deboli”, di fare domanda di pensione dimezzando il prestito pensionistico, grazie a detrazioni fiscali differenti per i diversi lavoratori.

La riforma sarebbe realizzata in via sperimentale per tre anni: riguarderebbe nel 2017 i lavoratori che sono nati nel ’51 e nel ‘53, nel 2018 quelli del ’54 e nel 2019 del ’55. Il reddito pensionistico spettante dal 2017 ai lavoratori, sarebbe quello raggiunto al momento della domanda di pensione anticipata, invece, il coefficiente di trasformazione sarebbe rapportato al momento in cui si raggiunge, effettivamente, il requisito per la pensione di vecchiaia.

Servono molti soldi per una pensione senza penalità

In caso di morte del pensionato, siccome si tratta di un anticipo dei soldi per pagare i contributi mancanti per andare in pensione prima, il prestito non dovrà essere rimborsato successivamente dagli eredi. Per quanto riguarda la norma delladetrazione fiscale, è finalizzata a diminuire i costi di questo meccanismo e potrà essere diversa per le diverse categorie, ad es. chi ha perso il lavoro avrà costi minori e costi più elevati graveranno invece su chi fa domanda di pensione in anticipo.

Questa idea sta lasciano scontenti tutti, è necessaria una riforma seria per dare spazio ai giovani senza penalizzare più di quanto non lo siano già i futuri pensionati, si arriverà a dare vita ad una giusta legge per la pensione anticipata? Dato che ormai l’Europa ha dato la possibilità all’Italia di spaziare dai parametri rigidi in cui era costretta ad operare, sarebbe da auspicare un abbassamento dell’età pensionabile senza alcun penalizzazione.

Servono molti soldi per andare in pensione senza penalizzazioni, lo sanno tutti, ma la politica può e deve fare di più recuperando soldi da Regioni e Stato, con tagli ai veri sprechi e non alla sanità e ai farmaci come hanno fatto e intendono fare, mettere un tetto massimo di retribuzione a consiglieri regionali e ai gettoni di presenza ed eliminare molti costi della politica per i parlamentari (spese mediche, viaggi e spese di ristorazione che i comuni cittadini non hanno) e altri lussi di palazzo inconcepibili, potrebbe portare altri soldi in cassa. Lo spreco nel Paese alberga ovunque e non è stato ancora combattuto come si deve, i cittadini sono stanchi e sempre più in difficoltà, sarebbe ora di far “stringere la cinghia” a molti

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Redazione Fedaisf

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