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Una lezione di vita

Cari colleghi, nella rassegna stampa apparsa su internet spicca la notizia della morte del dottor Claudio Cavazza, patron e proprietario della Sigma – Tau. Quello che mi ha colpito particolarmente è stato il generale riconoscimento delle capacità manageriali e degli aspetti umani dello scomparso imprenditore. E ripensando a quello che offre attualmente il mercato farmaceutico a livello manageriale ho notato quale abisso ci sia fra la “vecchia” gestione manageriale ed i nuovi rampanti yuppies che attualmente popolano il nostro settore. Perché tanta differenza ? Perché tanto odio ?

Come tutti ben sappiamo le aziende sono formate da persone e le stesse possono avere valori oppure no, portando con sé un background culturale positivo o negativo. Purtroppo nell’ultimo periodo c’è stato sempre più un imbarbarimento generale che si rispecchia anche nelle classi dirigenti politiche ed industriali. Personaggi di basso spessore morale e professionale hanno raggiunto posizioni di spicco non meritandone assolutamente il ruolo ed in queste posizioni chiave hanno iniziato la loro opera distruttiva.

Un esempio lampante di quanto da me affermato riguarda la gestione nel farmaceutico dei rapporti fra isf ed azienda e quelli fra azienda e medico.

Ogni ottimo isf, sa bene che l’aspetto più importante della sua professione riguarda la preparazione scientifica sui farmaci e sulle patologie ad esse correlate, ma sa che è importantissimo creare con i propri interlocutori quei “legami umani” indispensabili ad aprire un corretto ed efficace canale comunicazionale.

Ebbene, questo ABC del nostro settore, viene da questi nuovi scienziati del marketing completamente buttato alle ortiche. L’isf non viene visto come una persona, ma come un mezzo, il medico stesso viene considerato un “cliente” piuttosto che una persona e quindi il marketing arrembante studia sempre nuove strampalate strategie per conquistare fette di mercato, dimenticando proprio quei fondamentali che sono alla base di tutto. In particolare in alcune aziende, che sono più aggressive di altre, ma molto meno preparate tecnicamente e professionalmente, alcuni personaggi applicano le loro più strane teorie per aumentare i profitti aziendali.

Ci si muove con atteggiamenti insolenti ed arroganti, convinti di essere il sale della terra e come tristi personaggi del passato si studiano politiche di filtraggio sia degli isf che dei medici. Ogni cosa viene sottoposta a strampalati modelli matematici, cercando di ottenere una razza “pura” di isf, strettamente asserviti al gotha aziendale, con caratteristiche di leccapiedi aziendali e di enorme ferocia nei confronti del mondo esterno che li circonda. Questi utopistici isf secondo i sogni ed i fumi di ogni tipo dovrebbero conquistare come orde fameliche ogni traguardo fissato dal gotha. Pura follia !!!!

Ed anche il medico viene visto più come un oggetto, che una persona. Anch’esso per questi guru del management è un mezzo per arrivare al loro obiettivo e per tale motivo cercano in tutti modi di conquistarlo o di abb

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