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Il primo vaccino per la malaria in Africa

Dal 2018 sarà avviata la sperimentazione in Ghana, Kenya e Malawi: secondo l’OMS potrebbe salvare migliaia di vite, ma ci sono diverse complicazioni

il Post – 25 APRILE 2017

Risultati immagini per plasmodium falciparumIl primo vaccino contro la malaria sarà utilizzato a partire dal prossimo anno in Ghana, Kenya e Malawi. L’iniziativa è la prima su larga scala in cui è previsto l’utilizzo dell’RTS,S, un vaccino contro la malaria realizzato dall’azienda farmaceutica britannica GlaxoSmithKline (GSK) e che ha richiesto più di 25 anni di sviluppo, reso possibile in parte grazie ai finanziamenti della Bill and Melinda Gates Foundation, l’organizzazione messa in piedi dal cofondatore di Microsoft insieme con la moglie. L’RTS,S ha la capacità di rendere il sistema immunitario più reattivo al parassita che causa la malaria, malattia diffusa dal morso di alcune specie di zanzare.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che ogni anno circa 200 milioni di persone siano contagiate ed entrino in contatto con la malaria. Se trattato subito, un paziente riesce a guarire senza particolari problemi, evitandosi le complicazioni causate dalla malattia, ma in molte aree rurali dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina (dove la malattia è più diffusa) è spesso impossibile ricevere cure adeguate. Solo nel 2015 a causa della malaria si stima che siano morte circa 430mila persone in tutto il mondo. La prima forma di prevenzione passa attraverso il controllo delle popolazioni di zanzare, per ridurre sensibilmente il loro numero in prossimità delle zone più popolate. Un vaccino davvero efficace somministrato su ampia scala potrebbe contribuire a far diminuire i casi di malaria, ma finora il suo sviluppo è stato complesso nonostante l’interesse e gli enormi investimenti di molte aziende farmaceutiche e centri di ricerca, pubblici e privati.

Secondo l’OMS, l’RTS,S ha le potenzialità per salvare decine di migliaia di vite ogni anno, ma ci sono dubbi sul fatto che possa essere utilizzato efficacemente in alcune delle parti più povere del mondo. Per essere efficace e offrire una copertura sufficiente, il vaccino deve essere somministrato quattro volte: una al mese per tre mesi e una quarta dopo 18 mesi. In un ambiente controllato. come una clinica, la somministrazione può essere effettuata con i giusti intervalli di tempo senza particolari problemi, ma le cose cambiano notevolmente in contesti più difficili da tenere sotto controllo, come quelli dei remoti villaggi africani. Monitorare i pazienti, assicurarsi che si presentino per tutte e quattro le somministrazioni e che seguano le indicazioni dei medici è molto difficile, sia per motivi pratici sia culturali. Le popolazioni spesso non hanno idea di quali siano le effettive cause della malaria, né i sistemi più appropriati per trattarla.

Notizie correlate: OMS. Q&A on the malaria vaccine implementation programme (MVIP)

The RTS,S malaria vaccine candidate

Malaria vector control policy recommendations and their applicability to product evaluation

Tutto quello che bisogna sapere sulla malaria nel nostro Paese

La malaria è ancora una infezione grave

Note: La malaria (da mala aria: aria cattiva) è una parassitosi provocata da un protozoo del genere Plasmodium. Il Plasmodium falciparum è la causa della forma più maligna della malaria. Forme più benigne sono causate da plasmodium vivax e plasmodium ovale(febbre terzana) e plasmodium malariae (febbre quartana). Il genere Plasmodium comprende oltre 150 specie, ma solo le 4 citate sono patogene per l’uomo. 

A differenza dei batteri i protozoi hanno un ciclo di sviluppo complesso, strutture morfologiche e funzionali diverse che si sviluppano in sequenza, ciò che li fa assomigliare ai parassiti metazoi (parassiti pluricellulari). Le difficoltà per trovare un vaccino efficace sono dovute alla “plasticità” della componente antigenica del plasmodio

Nel 2006 il P. falciparum rappresentava il 91% di tutti i 247 milioni di infezioni malariche (98% in Africa)

Tra le 60 e più specie di zanzara italiane, del genere Anopheles sono molto diffusi al nord il maculipennis, zoofilo (ossia che si posa soprattutto su animali) ma in grado di trasmettere la malaria, e il labranchiae, spiccatamente antropofilo (si posa sugli uomini) e responsabile di focolai autoctoni in Sardegna, nell’Agro pontino e in Sicilia, dove è ancora presente nonostante le periodiche campagne di disinfestazione. Il genere Anopheles è il vettore preferito da molti parassiti e batteri. Altri tipi di zanzare non possono trasmettere il plasmodio in quanto viene da loro digerito e non si localizza nelle ghiandole salivari come nell’anopheles.

Le modalità di trasmissione della malaria sono solo due, attraverso il sangue (molto difficile, perché negli ospedali si utilizzano tutte apparecchiature monouso e sterilizzate) o la puntura di una zanzara anopheles. 

La ricerca sulla malaria non ha goduto degli stessi benefici di altre malattie: negli anni dal 1990 al 1992, per esempio, per questa malattia sono stati spesi 58 milioni di dollari l’anno (a livello globale, fonte OMS), dei 56 miliardi di dollari spesi in ricerca sanitaria. Oggigiorno ci sono almeno 90 squadre di scienziati al lavoro su qualche aspetto del vaccino: il governo del Regno Unito, per incentivare la ricerca, ha promesso di comprare milioni di dosi di qualsiasi vaccino risulti efficace per poi donarle ai Paesi che ne abbiano bisogno.

RTS, S / AS01 (RTS, S) – noto anche come Mosquirix  – è un vaccino iniettabile che fornisce protezione parziale contro la malaria nei bambini piccoli. Il vaccino agisce contro Plasmodium falciparum, il parassita mortale più maligno a livello mondiale e il più diffuso in Africa. E’ stata valutata nell’Africa sub-sahariana come strumento complementare di controllo della malaria che potenzialmente potrebbe essere aggiunto (e non sostituito) al pacchetto principale delle misure preventive, diagnostiche e di trattamento raccomandate dall’OMS.

Risultati immagini per vaccino rtsRTS, S è il primo e, finora, unico vaccino che ha dimostrato un effetto protettivo contro la malaria nei bambini nei trial clinici di fase 3. A partire dal 2018, sarà il primo vaccino contro la malaria fornito ai bambini piccoli attraverso programmi di immunizzazione routinaria. Tre paesi africani subsahariani introdurranno il vaccino in settori selezionati come parte di un programma di attuazione pilota su larga scala. Il trial di Fase 3, condotto per più di 5 anni (dal 2009 al 2014), ha coinvolto circa 15 000 bambini piccoli e neonati in 7 paesi africani subsahariani. L’efficacia del vaccino contro la malaria grave in questo gruppo di età era del 31,5%, con significative riduzioni osservate nei ricoveri ospedalieri complessivi così come nei ricoveri dovuti a malaria o anemia grave. È stata inoltre vista una riduzione del 28% delle trasfusioni di sangue, necessarie per trattare l’anemia da malaria, pericolosa per la vita. Nel processo di Fase 3, il vaccino è stato generalmente ben tollerato, con reazioni avverse simili a quelle di altri vaccini infantili.

L’Agenzia europea dei medicinali (EMA) ha effettuato una valutazione scientifica del RTS, S e ha rilasciato un “parere scientifico europeo” sul vaccino nel luglio 2015. Questo parere è stato fornito nell’ambito della cooperazione dell’EMA con l’OMS, Il parere ha indicato che, nella valutazione di EMA, la qualità del vaccino e il suo profilo di rischio / beneficio sono favorevoli in una prospettiva di regolamentazione.

Gli interventi raccomandati dall’OMS per il controllo della malaria comprendono: LLIN (Long Lasting Insecticidal Nets), spruzzando gli interni con insetticidi, il trattamento preventivo per i neonati e durante la gravidanza, la tempestività dei test diagnostici e il trattamento di casi confermati con efficaci farmaci antimalarici. Nel Sahel, una regione subsahariana dell’Africa, è raccomandata una chemioprevention di malaria stagionale in aree con trasmissione altamente stagionale di malaria. La distribuzione di questi strumenti ha già ridotto drasticamente i costi della malaria in molte regioni africane. L’onere della malattia può essere ulteriormente abbassato attraverso il continuo aumento di queste misure di controllo esistenti.

Nessun farmaco è efficace al 100% nel prevenire la malaria; è necessario consigliare ai viaggiatori di adottare misure protettive contro le punture di zanzara in aggiunta ai farmaci.
È necessario ricordare ai viaggiatori diretti in aree malariche di rivolgersi a un medico se sviluppano febbre durante il viaggio o nel corso dell’anno successivo al loro rientro (in particolare durante i primi 2 mesi). I viaggiatori diretti nei Paesi in via di sviluppo, dove farmaci contraffatti e di scarsa qualità sono comuni, devono procurarsi gli agenti antimalarici prima della partenza. La clorochina è in genere il farmaco di elezione per la prevenzione della malaria nelle aree in cui è ancora presente la malaria sensibile alla clorochina . I pazienti che non possono assumere la clorochina devono prendere l’atovaquone/proguanil, la doxiciclina, la meflochina o, in alcuni casi, la primachina alle stesse dosi utilizzate per la malaria resistente alla clorochina. L’associazione precostituita di atovaquone e proguanil assunta una volta al giorno è generalmente il farmaco profilattico meglio tollerato. La doxiciclina o l’atovaquone/ proguanil sono raccomandati per la profilassi contro la malaria resistente alla meflochina

Risultati immagini per plasmodium falciparum

 

Redazione Fedaisf

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