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Bourla, CEO Pfizer, non si vuole vaccinare. Ma è una …burla dei noVax

Non è vero che il CEO di Pfizer non si voleva vaccinare e che non si è vaccinato

Non è vero che il CEO di Pfizer non si voleva vaccinare e che non si è vaccinato

Albert Bourla ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino anti coronavirus. Le sue dichiarazioni utilizzate dai no vax sono fuori contesto

Giornalettismo – 28/05/2021 di Gianmichele Laino

La diffusione di una card – partita da un articolo del noto portale SputnikNews – ha trovato terreno fertile in ambienti no-vax. Punta, praticamente, a screditare “dall’interno” (se così possiamo dire) il lavoro di una casa farmaceutica sul vaccino contro il coronavirus. La casa farmaceutica, nella fattispecie, è Pfizer. Nell’articolo, invece, si sostiene che il CEO dell’azienda, Albert Bourla, non sarebbe stato propenso a farsi il vaccino. Un assunto che viene fuori da una dichiarazione completamente decontestualizzata.

Albert Bourla non vuole farsi il vaccino Pfizer? Ma va

L’articolo – con tanto di link – sta girando sui social network e su WhatsApp con questo copy di supporto, come ha riportato anche il sito Bufale.net:

Bene perché mi devo vaccinare?

Incredibile scusa del CEO della Pfizer. Il suo gruppo non si vaccinerà perché dato che godono di buona salute non lavorano in luoghi a rischio “non è consigliabile” che lui si vaccini per primo!

Manco loro hanno fiducia in ciò che producono

Le parole del CEO Albert Bourla, in realtà, sono state decontestualizzate. Le parole del numero uno dell’azienda farmaceutica, infatti, erano state pronunciate nel mese di dicembre, quando la campagna di vaccinazione non era stata ancora avviata e le dosi a disposizione del pubblico non erano ancora sufficienti per campionare una popolazione piuttosto vasta. Va da sé che, vista la sua età – 59 anni -, Albert Bourla avesse detto – al giornalista della CNBC che lo aveva intervistato – che non era consigliabile, per la sua classe d’età, farsi vaccinare in questo frangente, quando si parlava di immunizzare la fascia di popolazione degli ultra 80enni, quelli con l’incidenza più elevata del coronavirus sulla mortalità.

Una risposta simile a quella che era stata data – sempre nello stesso periodo – da diversi personaggi e protagonisti del mondo delle istituzioni anche in Italia: nessuno – tranne pochissime eccezioni – ha scavalcato la fila, tutti hanno atteso il proprio turno. Una scelta di buon senso per mettere in sicurezza larga parte della popolazione il prima possibile. Tanto più che poi, lo stesso Bourla, nel corso della medesima intervista, aveva detto chiaramente: «Non appena posso, lo farò». Ma questo, a chi ha fatto circolare quel post virale, sembrava non interessare.

Per la cronaca, Albert Bourla si è vaccinato con prima e seconda dose (quest’ultima ricevuta il 10 marzo scorso). Ma, evidentemente, nemmeno questo interessa a chi ha messo in circolazione questa notizia palesemente decontestualizzata:

È curiosa, senza dubbio, la tempistica con cui assistiamo alla diffusione di questo particolare caso di disinformazione sul CEO di Pfizer. Negli scorsi giorni, infatti, vi abbiamo dato conto di una misteriosa agenzia di comunicazione che avrebbe iniziato a contattare alcuni importanti influencer in Francia (che operano, guarda caso, nel settore della sanità e dell’informazione scientifica), offrendo una importante cifra in denaro (duemila euro) per screditare il vaccino Pfizer sui social network. Bisogna monitorare con attenzione le metodologie di comunicazione che, su questo stesso vaccino, verranno adottate d’ora in avanti per registrare eventuali altre anomalie.

FOTO di copertina dall’account Twitter di Albert Bourla

 

Excited to receive my 2nd dose of the Pfizer/BioNTech #COVID19 vaccine. There's nothing I want more than for my loved ones and people around the world to have the same opportunity. Although the journey is far from over, we are working tirelessly to beat the virus. pic.twitter.com/ES05WPBLJA

— AlbertBourla (@AlbertBourla) March 10, 2021

 

Redazione Fedaisf

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