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FARMACI SBAGLIATI, MEDICI SOTT’ACCUSA

Indagine dell’Asl sul 2007, richiamati in 175 «di base» e 76 ospedalieri n ventisei sono stati sanzionati e hanno dovuto rimborsare il costo della medicina prescritta

BARI – Centosettantacinque medici di famiglia e 76 ospedalieri richiamati ufficialmente. Ventisei costretti dall’Asl a rimborsare il costo del farmaco perché prescritto in maniera inappropriata. Una sorta di «multa» per aver ripetuto l’errore, nonostante il richiamo. Nel 2007, complessivamente, sono state 201 le note che la commissione interna dell’Asl di Brindisi ha comminato ad altrettanti medici di famiglia. Colpevoli di aver prescritto farmaci inappropriati per la cura di una determinata malattia. O quanto meno di non aver seguito gli indirizzi del ministero, sbagliando dosaggio o il principio attivo. La commissione sull’appropriatezza delle ricette mediche è coordinata dal dottore Mauro Albanese. La task force – composta da nove persone, cinque sono medici iscritti all’Ordine è stata creata ad hoc dal direttore generale, Guido Scoditti, per provare a contenere la spesa farmaceutica. Primo obiettivo dell’assessorato regionale alla sanità. Nel 2006, su 400 medici di base sparpagliati nella provincia brindisina, furono 235 quelli richiamati.
Un piccolo decremento. «Ogni giorno – spiega Albanese – controlliamo le ricette firmate dai medici. Non solo. La nostra supervisione riguarda anche il lavoro dei farmacisti». Gli errori contestati riguardano l’utilizzo non indicato di un medicinale per la cura di una determinata patologia. Nel dettaglio, sono state 36 le note di richiamo per non aver rispettato le regole dell’Aifa (l’agenzia italiana del farmaco); 96 i richiami per aver firmato prescrizioni che non rispettavano le indicazioni del ministero della Salute; 43 le note per errori nella prescrizione di farmaci per la cura del diabete. «Il ministero della Salute – spiega Albanese – attraverso le note Aifa indica quali medicinali somministrare per una precisa patologia. A quelle regole deve attenersi ogni medico. Nel nostro lavoro di controllo ci sono due fasi: al primo errore interveniamo solamente con un richiamo. Se il dottore reitera lo sbaglio, allora lo obblighiamo a rimborsare il costo del farmaco prescritto». La percentuale di errore tra i camici bianchi brindisini è elevata, se è vero che in 175 hanno ricevuto l’avvertimento della commissione e 26, invece, hanno pagato di tasca propria la svista. Però, rispetto al 2006, c’è stato un leggero ma incoraggiante miglioramento. L’Asl, comunque, è corsa ai ripari avviando una capillare campagna di informazione nei confronti della classe medica, organizzando incontri e corsi di aggiornamento sulla normativa della farmacovigilanza e sull’appropriatezza delle prescrizioni.
Allo stesso procedimento – previsto dalla legge 425 del 1996 – sono sottoposti anche i farmacisti e i medici ospedalieri. Nel 2007 sono state 3 milioni e 700mila le ricette firmate, di queste mille sono state verificate.
Vincenzo Damiani Corriere del Mezzogiorno del 12/01/2008  ed. LECCE  p. 13   

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