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Sangue infetto: ancora rinviato il processo a Poggiolini

Imputato per decine di decessi

Ennesimo rinvio a Napoli per il processo all’ex direttore del Servizio farmaceutico nazionale imputato di omicidio colposo nella vicenda del sangue infetto che provocò, negli Anni ’90, migliaia di malati di HIV ed epatite

Napoli 

Una vicenda senza fine, quella che vede protagonista l’ex direttore del Servizio farmaceutico nazionale, Duilio Poggiolini. E’ stato infatti rinviato al 27 aprile prossimo il processo all’uomo, imputato per la vicenda dei decessi di pazienti dovuti, secondo l’accusa, a somministrazione di sangue infetto o emoderivati.

La vicenda giudiziaria
La decisione arriva dal giudice monocratico della prima sezione del Tribunale di Napoli, Francesco Pellecchia. In questo processo Poggiolini risulta unico imputato. La vicenda risale agli inizi degli anni ’90. Si è trattato di un iter processuale molto tormentato in quanto gli atti furono trasmessi dalla Procura di Napoli a quella di Roma e successivamente al Tribunale di Trento prima della restituzione dell’intero procedimento all’autorità giudiziaria di Napoli.

Contaminazioni e migliaia di decessi
Secondo quanto accertato dalla Procura di Napoli, che ha ottenuto dal Gup Francesco De Falco Giannone il rinvio a giudizio lo scorso 3 dicembre, sarebbe stato usato sangue prelevato da individui a rischio in un periodo in cui non esistevano test specifici contro l’Aids e l’epatite B e C così da generare contaminazioni che avrebbero portato anche a decine di decessi.

 

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Redazione Fedaisf

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