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SNAMI. Sostituibilità dei farmaci e diritto alla miglior cura

Serve un’informazione più chiara e puntuale sui farmaci e sulla loro sostituibilità. Da qui l’idea del Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani SNAMI di incontrare i cittadini, organizzando una serie di appuntamenti aperti alla popolazione fino a dicembre in varie città italiane.  Dopo gli appuntamenti a Pisa e Bologna nello scorso mese di maggio e di Napoli a giugno, i prossimi incontri sono fissati per domani 12 settembre ad Avellino e il 19 settembre a Trieste. Ecco le info:

12 Settembre – Hotel de la Ville – via Palatucci 20 – Avellino

19 Settembre – NH Hotel Trieste – Corso Cavour, 7 – Trieste

“Le percentuali non lasciano spazio ad alcun dubbio – afferma Angelo Testa, Presidente Nazionale Snami – ci troviamo di fronte ad una fetta considerevole della popolazione. Uno dei fattori determinanti che ha dato un sensibile contributo al peggioramento delle condizioni di salute di tutti questi soggetti, è stata la promozione, non adeguatamente regolamentata da un punto di vista medico, della prescrizione e dell’uso di farmaci equivalenti sostituibili tra loro durante la terapia. Sono due le principali motivazioni che, fino ad ora, hanno guidato questa linea di condotta seguita su scala globale dagli operatori della salute:

. La prima è determinata dalla precisa richiesta del Ministero della Salute di attuare una forte riduzione della spesa sanitaria nazionale, che quindi ‘de facto’ stimola la libera prescrizione (quando possibile) di farmaci equivalenti, tenendo come unico parametro di valutazione la bio-equivalenza

. La seconda ragione è data dalla accettazione, a livello generale, del concetto che i farmaci equivalenti siano intercambiabili tra loro durante la fase di terapia poiché, sostanzialmente, identici  in termini di efficacia.

Sostituire il farmaco di partenza, che questo sia generico oppure brand, con un suo equivalente, durante la fase di cura, espone ad un rischio  (non calcolabile), di complicare la gestione farmacologica della malattia e, in alcuni casi, può arrivare a rendere perfino inefficace la prescrizione medica stessa. L’obiettivo è far comprendere l’importanza di una terapia costante nel trattamento delle malattie, soprattutto di quelle croniche, tenendo sempre in giusta considerazione le possibili complicanze cliniche che potrebbero scaturire da un continuo (o anche singolo) cambio di medicinali equivalenti durante la terapia. Vi sono molte ragioni oggettive per le quali si può avere l’obbligo di dare un solo tipo di farmaco al paziente, queste motivazioni sono inoppugnabili ed è sulla base di queste che si apre la possibilità di riportare il controllo della terapia nelle mani del prescrittore e rispettare dunque il diritto del paziente ad essere curato nel migliore dei modi possibili”.

(LARA LUCIANO – 11 Settembre 2015 – Libero Quotidiano.it)

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Redazione Fedaisf

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