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UGL. CCNL Chimico-Farmaceutico: nessun accordo su recupero inflazione

Nel mese di dicembre 2014 i Presidenti di Federchimica e di Farmindustria hanno inviato alla Segreteria Nazionale UGL Chimici le rispettive comunicazioni con le quali hanno evidenziato uno scostamento tra inflazione prevista e quella effettivamente riscontrata nel corso della vigenza contrattuale del CCNL Chimico-Farmaceutico, rinnovato il 22 settembre 2012, chiedendo di tenere in considerazione la possibilità di recuperare il differenziale pari a 79 euro medi sui minimi tabellari.

È bene ricordare che la sottoscrizione del contratto, nel 2012, prevedeva un aumento retributivo, pari in media a 148 euro, e nella cat. D1 risultavano distribuiti in 5 tranches: 1/12/2012 euro 10 euro per recuperare il differenziale sull’indice IPCA del precedente contratto firmato nel 2009; 1/1/2013 euro 33; 1/1/2014 euro 43; 1/1/2015 euro 47; 1/10/2015 euro 14). A questo vanno aggiunti gli incrementi sulle indennità del turno notturno a cifra fissa, pari a 3 euro oltre incrementi destinati al welfare.

Come UGL Chimici abbiamo immediatamente risposto alle Associazioni Datoriali chiedendo un incontro urgente al fine di analizzare quanto da loro richiesto e così come stabilito dall’art.69 del ccnl Chimico-Farmaceutico, concordare se recuperare il differenziale ed eventualmente le modalità di recupero.

A tal fine, lunedì 12 gennaio 2015 si è svolto a Roma presso la sede di Confindustria l’incontro sindacale tra la UGL Chimici, le altre OO.SS. e Federchimica, Farmindustria, per dirimere la vicenda su esposta. Dopo un chiarimento sui principi condivisi, con la sottoscrizione del CCNL riguardanti l’aumento della parte retributiva, le Associazioni Datoriali hanno focalizzato il punto sul basso dato inflattivo riguardante l’anno 2014 dove si è registrato addirittura un segno meno, ed evidenziando che le previsioni per il 2015 non accennano ad un significativo miglioramento. Quindi hanno ipotizzato una serie di soluzioni verso il recupero dell’inflazione: 1) sospensione della trances di 47 euro prevista a gennaio 2015 per poi a maggio 2015 verificare l’effettivo dato inflattivo; 2) suddividere in un numero maggiore di trance gli importi (47+14 euro) erogando gli importi maggiori nel periodo finale dell’anno;

La UGL Chimici pur rendendosi disponibile ad una discussione, considerando i meccanismi correttivi previsti dal contratto, ha posto l’accento su le particolari difficoltà che vivono i lavoratori in questo particolare momento di crisi, dove la contrazione del welfare sociale, la crescente pressione fiscale sul lavoro e sulla casa e l’incremento dell’iva, colpiscono le buste paga dei lavoratori al di la del dato inflattivo, mentre si registra un dato positivo che riguarda l’industria chimica italiana che proprio in questi giorni fa registrare una previsione di crescita della produzione ed il rafforzamento dell’export.

Alla fine della discussione, nessuna intesa è stata trovata, pertanto a fine mese i lavoratori troveranno sulle loro buste paga la trance così come era stata prevista di 47 euro cat. D1. Non si comprende bene se sia solo un rinvio di qualche mese che ci vedrà di fronte ad una scelta ben più grave rispetto a quella che abbiamo appena evitato. Infatti a maggio ci sarà il dato inflattivo reale ed inoltre sempre a maggio si dovrebbe disdire il CCNL in scadenza a dicembre e quindi si dovrebbe aprire una nuova fase di contrattazione. Ma il vero pericolo è, che se non troviamo una soluzione per tempo, potrebbe non partire alcuna contrattazione ed il pericolo più grosso potrebbe essere quello di uno stop alla contrattazione nazionale.

La UGL Chimici sta preparando una serie di incontri-direttivo con i propri quadri sindacali e con i lavoratori, per analizzare la difficile situazione contrattuale e per definire i percorsi da intraprendere al fine di evitare che segni il passo uno dei CCNL più all’avanguardia per relazioni industriali e che si è sempre contraddistinto per contenuti normativi innovativi. Diviene indispensabile la presa di coscienza da parte di tutti, quindi ci auguriamo che anche le Associazioni Datoriali possano fare la loro parte in modo responsabile e lungimirante per la difesa del contratto collettivo nazionale.

Comunicato UGL

20/01/2015

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Redazione Fedaisf

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