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Indagine “anonima” sull’attività di informazione scientifica. Regione Emilia Romagna: “va sospesa”

Nei giorni scorsi era stata recapitata a diversi medici una lettera, da parte di una nota azienda, in cui venivano invitati a partecipare ad una indagine sull’informazione scientifica.

Dalla lettera della presunta indagine si evince chiaramente che il medico, dopo aver ricevuto la visita di un ISF, deve compilare un apposito questionario su cui indicare le modalità della visita, gli argomenti trattati, la sequenza degli argomenti, i farmaci di cui si è parlato e in che ordine e un giudizio complessivo sull’ISF. È evidente che, anche se dichiarato anonimo, risulta molto semplice risalire all’ISF, indagato a sua insaputa. Ed è altrettanto evidente il fine prettamente commerciale dell’operazione.

Alla fine della lettera ai medici, per ringraziarli della collaborazione, si promette la password per accedere al sito www.doctorclub.it, una sorta di carte fedeltà, dove il medico più collaborativo accumula punti per ottenere premi.

A parte la mancanza totale di sensibilità in un momento di emergenza sanitaria come questo, a nostro parere si configura anche una violazione all’art. 2 e 4 della legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori) per un controllo improprio da parte di estranei sull’attività lavorativa di un ISF (anche se dichiarato anonimo l’autore della delazione è molto semplice identificare l’ISF indagato) e violazione della legge 196/2003 sulla privacy in quanto si raccolgono informazioni su un ISF a sua insaputa.

In Emilia Romagna però viene anche violato il punto 7 dell’aggiornamento delle indicazioni applicative alla DGR 2306/2016 in materia di informazione scientifica nelle strutture del SSR.

La violazione riguarda in particolare il secondo capoverso del punto 7 che recita: “non è consentito ad alcun operatore sanitario dipendente o convenzionato del SSR e alle farmacie ospedaliere o convenzionate fornire ad aziende farmaceutiche o di indagini statistiche o di terzi parti, informazioni anche anonime, sull’attività degli IS/ISF/altri ruoli”.

È da notare che l’applicativo è stato condiviso da un apposito gruppo composto da Regione Emilia Romagna, rappresentanti di AUSL e Aziende Ospedaliere, rappresentanti dei medici, rappresentanti di Farmindustria, Assogenerici, rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali e Fedaiisf in rappresentanza degli ISF.

In ottemperanza all’applicativo del Regolamento Regionale, la Regione Emilia Romagna ha inviato una pec all’autore di questa presunta indagine (e per conoscenza a Fedaiisf) precisando che con l’aggiornamento delle indicazioni applicative alla DGR 2309/2016 in materia di Informazione Scientifica nelle strutture del SSR del 23/01/2020 è stato chiaramente previsto al punto 7 sulla Riservatezza delle informazioni come sopra riportato.

«In coerenza a tali indicazioni – dicono le Autorità regionali – vi chiediamo di interrompere l’indagine di cui in oggetto all’interno della Regione Emilia-Romagna dandone tempestiva comunicazione a tutti gli operatori sanitari, dipendenti o convenzionati con il SSR emiliano-romagnolo, già contattati.

Gli operatori sanitari che aderissero a tale indagine, ancorché svolta in forma anonima, violerebbero le indicazioni applicative sopra richiamate».

Diamo atto alla Regione Emilia Romagna dell’impegno nel far rispettare il regolamento regionale da parte di tutti.

 

Applicativo Regolamento ISF Emilia Romagna 20.01.20

doctorclub

Redazione Fedaisf

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