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Lazio. Gli informatori scientifici del farmaco chiedono di essere vaccinati come operatori sanitari

La Federazione degli informatori del farmaco chiede alla Regione Lazio l'inserimento dei lavoratori nelle categorie con priorità nell'accesso al vaccino anti-covid

La Federazione degli informatori del farmaco chiede alla Regione Lazio l’inserimento dei lavoratori nelle categorie con priorità nell’accesso al vaccino anti-covid

 

Ogni giorno frequentano per lavoro gli studi medici, per presentare ai dottori le novità della farmaceutica internazionale. Illustrano ai professionisti della sanità indicazioni, controindicazioni ed effetti collaterali dei nuovi medicinali. Si tratta degli informatori del farmaco, fascia di lavoratori a rischio contagio, a cui alcune Regioni hanno riconosciuto il diritto alla vaccinazione tra le categorie con priorità, e altre no.

Una direttiva nazionale ha incluso questi lavoratori tra il personale sanitario con priorità nella vaccinazione anti covid-19. Ogni Regione, però, ha attuato la direttiva con diverse specificità. E così ad esempio Campania, Basilicata e Calabria hanno già inserito i lavoratori del settore nelle liste delle persone da vaccinare. Altre, come il Lazio, li hanno esclusi.

La Federazione degli Informatori del Farmaco (FEDAIISF), l’associazione degli informatori medico-scientifici, chiede che anche il Lazio si adegui e riconosca la categoria tra quelle con accesso prioritario ai vaccini.

“La campagna di vaccinazione Anti-Covid 19 ha avuto inizio, e con essa le direttive per dare le priorità ai diversi bacini d’utenza ai quali somministrare il vaccino”, sottolinea l’associazione in una nota.

“Il ministro della Salute Roberto Speranza ha presentato il 2 dicembre 2020 le linee guida del Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, elaborato dal Ministero della Salute e dal Commissario Straordinario per l’Emergenza. La campagna di vaccinazione Anti-Covid 19 prosegue, e con essa le direttive per dare le priorità ai diversi bacini d’utenza ai quali somministrare il vaccino”, prosegue la Federazione degli Informatori del farmaco.

“Come sempre – spiega l’associazione – le diverse Regioni emanano le proprie direttive a macchia di leopardo e non è sempre immediato un aggiornamento uniforme. Queste le Regioni che hanno incluso, fino ad oggi, la categoria degli Informatori Scientifici in fascia prioritaria: Basilicata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Puglia e Sicilia.

Si registrano, tra gli altri, anche i primi segnali di considerazione della categoria degli informatori scientifici all’interno del segmento “personale sanitario”, vedendoli rientrare nella “fascia I” del piano di vaccinazione.

La Federazione chiede dunque alla Regione Lazio l’inserimento dei lavoratori nella categoria con accesso prioritario al vaccino anti-covid.

 

Redazione Fedaisf

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