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L’incompiuta liberalizzazione dei farmaci di fascia C e i falsi allarmi per la salute delle persone

Quanto costa la liberalizzazione mancata? Il mercato farmaceutico è per l’86% monopolio delle farmacie. Pur liberalizzando la fascia C, il mercato del farmaco sarebbe aperto alla concorrenza solo per il 30%. La liberalizzazione sarebbe inoltre in linea con le indicazioni dell’Antitrust sul settore e potrebbe tradursi in un risparmio annuo per i cittadini compreso tra 450 e 890 milioni di euro.

IBL Istituto Bruno Leoni – 10 dicembre 2015

La vendita dei farmaci di fascia C è una delle tante liberalizzazioni incompiute in Italia e nemmeno l’attuale disegno di legge annuale sulla concorrenza sembra riuscire a portarla a conclusione.

Dal 2006, i farmaci di fascia C senza obbligo di prescrizione medica possono essere venduti fuori dalle farmacie, mentre sono ancora di loro esclusiva vendita, paradossalmente dal punto di vista della sicurezza terapeutica, quelli con obbligo di ricetta.

«La liberalizzazione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta non sarebbe altro che la ovvia prosecuzione e naturale conclusione di un percorso che ha dato buoni risultati» – dichiara Luciano Capone nel Briefing Paper “La liberalizzazione dei farmaci di fascia C non nuoce alla salute” (PDF) – «Grazie all’iniezione di maggiore concorrenza, i cittadini hanno potuto beneficiare di un’offerta più ampia e di prezzi più bassi per i farmaci da banco. Nessuno degli scenari catastrofici, sia dal punto di vista economico che della sicurezza, si è verificato. [….] Logica vorrebbe che quegli stessi argomenti non vengano utilizzati ora per impedire la liberalizzazione dei farmaci di fascia C.

iblInnanzitutto perché c’è motivo di credere che anche in questo caso si verifichi ciò che è accaduto per i farmaci Sop e Otc, ossia che una maggiore concorrenza e una possibile riduzione dei prezzi non provochino consumi eccessivi e pericolosi. Ma soprattutto perché in questo caso c’è un altro elemento che può farci stare tranquilli sulle garanzie per la salute: questa categoria di medicinali può essere distribuita solo dietro prescrizione medica. Ciò vuol dire che la vendita potrà avvenire solo se un medico prescrive il farmaco e solo se c’è un farmacista al banco, le stesse garanzie che esistono nell’attuale sistema, con l’unica differenza che il banco potrà essere anche quello di una parafarmacia.»

Il Briefing Paper “La liberalizzazione dei farmaci di fascia C non nuoce alla salute” di Luciano Capone è liberamente disponibile qui (PDF)

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Redazione Fedaisf

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