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Novartis. Raddoppiato gli utili ma sotto le previsioni. Titolo in ribasso

Profitti netti 2023 a 14,9 miliardi di dollari ma l’utile netto del trimestre benché in crescita del 6% ha mancato le attese del mercato

Novartis ha più che raddoppiato il suo utile netto nel 2023, portandolo a 14,9 miliardi di dollari (13,7 miliardi di euro), sostenuto da 5,9 miliardi di dollari derivanti dalla scissione di Sandoz. Ma il dato del quarto trimestre è sotto le stime del mercato e il titolo ha chiuso in calo del 3% alla Borsa di Zurigo.

Le vendite nette di Novartis per l’intero anno sono state pari a 45,4 miliardi di dollari, con un incremento dell’8% in termini riportati in dollari e del 10% misurato in valute costanti (cc) per eliminare l’impatto dei movimenti dei tassi di cambio.

La crescita delle vendite dei prodotti chiave ha continuato a sostenere la performance finanziaria. Le vendite del medicinale per l’insufficienza cardiaca Entresto sono cresciute del 31% (cc) a 6,0 miliardi di dollari, guidate da una crescita sostenuta e dall’aumento della quota di pazienti in tutte le aree geografiche.

Kesimpta, il trattamento per la sclerosi multipla recidivante, ha continuato a mostrare un forte slancio con un fatturato di 2,2 miliardi di dollari, in crescita del 99% (cc) rispetto all’anno precedente, con una crescita in tutte le regioni.

Kisqali, il trattamento per il cancro al seno, ha registrato una forte crescita in tutte le regioni, con una crescita delle vendite del 75% (cc) a 2,1 miliardi di dollari.

Pluvicto, terapia con radioligandi per il cancro alla prostata metastatico progressivo resistente alla castrazione, ha registrato un fatturato di 1,0 miliardi di dollari, in crescita del 261% (cc). L’utile netto core per il trimestre si è attestato a 3,13 miliardi di dollari, mancando le stime degli analisti di circa 3,3 miliardi (dati Lseg).

Le vendite di Novartis negli Stati Uniti sono cresciute del 13%. Le vendite in Europa sono cresciute del 4%. Le vendite nei mercati emergenti in crescita sono cresciute del 17% (cc), incluso un aumento del 17% (cc) in Cina.

L’utile operativo è stato di 9,8 miliardi di dollari, in crescita del 39% (cc) rispetto all’anno precedente, principalmente grazie a maggiori vendite nette, minori costi di ristrutturazione e proventi da questioni legali, in parte compensati da maggiori svalutazioni e maggiori investimenti. L’utile operativo core di 16,4 miliardi di dollari è aumentato del 18% (cc).

L’utile netto è stato di 8,6 miliardi di dollari, in aumento del 62% (cc) rispetto all’anno precedente, principalmente a causa del maggiore utile operativo e degli impatti fiscali favorevoli non ricorrenti. L’utile per azione è stato di 4,13 USD, in crescita del 70% (cc), in crescita più rapida dell’utile netto a causa del numero medio ponderato inferiore di azioni in circolazione.

Reddito operativo principale il margine è stato pari al 36,0% delle vendite nette, in aumento di 2,4 punti percentuali (cc). L’utile netto core di 13,4 miliardi di dollari è aumentato del 19% (cc). L’utile principale per azione è stato di 6,47 USD, in crescita del 25% (cc). Il flusso di cassa libero pari a 13,2 miliardi di dollari è aumentato del 9%, trainato da maggiori flussi di cassa netti derivanti dalle attività operative.
Per informazioni dettagliate sulla performance finanziaria consultare la Relazione Annuale 2023

Il motivo principale per il crollo delle azioni di Novartis AG dopo che l’azienda farmaceutica ha riportato utili inferiori alle stime degli analisti è da addebitare ai deboli ricavi di Pluvicto, che ha dovuto far fronte a vincoli di offerta. Gli utili per azione dello scorso trimestre non hanno, infatti, rispettato la stima media. Il titolo è sceso fino al 5,1%, il calo intraday più rapido in quasi due anni e il titolo ha chiuso in calo del 3% alla Borsa di Zurigo.

I risultati del 2023, seppur positivi, non bastano a convincere il mercato.

La crescita di Pluvicto dovrebbe migliorare quest’anno dopo che la società ha aumentato la capacità di produzione del farmaco

Nel 2023 Novartis ha completato la sua trasformazione strategica in un’azienda farmaceutica focalizzata sull’innovazione. Lo scorso anno Novartis ha portato a termine la trasformazione in un «pure play» nel campo dei medicinali innovativi con lo spin-off di Sandoz, produttore di farmaci generici che a ottobre si è quotato in borsa. I principali dati del bilancio annuale di Novartis, di conseguenza, sono stati divisi tra attività continuative e compagnia generale.

Se i tassi di cambio di fine gennaio però dovessero prevalere per il resto del 2024, l’impatto dei cambi sull’anno sarebbe negativo di 1 punto percentuale sulle vendite nette e negativo di 3 punti percentuali sul risultato operativo di base. E’ quanto riportato dal CFO di Novartis, Harry Kirsch, in occasione della presentazione dei risultati finanziari di gruppo del 2023

Quest’anno Novartis prevede di crescere ancora, anche se non con lo stesso ritmo del 2023. In particolare, la società stima una crescita mid-single-digit (crescita media a una cifra) delle vendite (4-6%). Per i prossimi quattro anni stima un tasso di crescita medio del 5% al 2028 (nella guidance precedente lo fissava al 2027) con un incremento del margine del 40% entro il 2027.

Fonte Rapporto Novartis


Compensi

Raddoppio della busta paga ai vertici di Novartis: nel 2023 il presidente della direzione Vas Narasimhan ha visto lievitare i suoi compensi totali a 16,2 milioni di franchi, a fronte degli 8,5 milioni dell’anno precedente. E l’obiettivo del consiglio di amministrazione (Cda) è di aumentare ulteriormente la sua remunerazione, perché considerata bassa nel confronto con i colleghi internazionali.

Per la precisione Novartis comunica che il compenso totale realizzato per il CEO nel 2023 è stato di CHF 16.248.178  (€.17.422.077,59). Comprende i pagamenti dell’incentivo annuale e dell’LTPP (Long-Term Perspective Project) sulla base delle prestazioni effettive valutate per i cicli che si concludono nel 2023.

L’importo indicato rappresenta il valore azionario sottostante del numero totale di azioni conferite (compresi i dividendi equivalenti di CHF 759 557) al CEO per il ciclo di performance LTPP 2021-2023.

Stando al rapporto d’esercizio pubblicato oggi dal colosso farmaceutico lo stipendio di base è aumentato solo in minima parte, raggiungendo 1,8 milioni. A salire significativamente sono invece state le componenti variabili: ad esempio il bonus annuale di rendimento è passato da 2,7 a 5,0 milioni, mentre i proventi del programma di remunerazioni a lungo termine sono balzati da 3,3 a 8,9 milioni.

Per mettere in relazione il compenso di Narasimhan può essere osservato che è di 36 volte quello di un consigliere federale, oppure che un salariato medio in Svizzera deve lavorare 203 anni per arrivare alla stessa cifra (un ticinese di più: 243 anni). Se si vuole rimanere invece nell’ambito sanitario può essere rilevato che per pagare lo stipendio del manager 47enne di origine indiana e americana con studi a Chicago e ad Harvard sono necessari i premi medi di cassa malati degli abitanti di un intero comune, precisamente di 3468 persone.

L’intera direzione generale di Novartis – compresi i membri che si sono dimessi nel corso dell’anno ha incassato un totale di 63,5 milioni di franchi: nel 2022 la cifra era nettamente inferiore, pari a 49,4 milioni di franchi.

Novartis attribuisce il forte aumento dei compensi all’ottima performance aziendale nel 2023. In prospettiva, il gruppo prevede di adeguare ulteriormente i bonus del Ceo a partire dal 2024: il gruppo ha infatti stabilito che l’attuale prassi di remunerazione del numero uno si colloca nel quartile più basso rispetto ad altre aziende del settore sanitario.

Invariata a 3,8 milioni di franchi è invece rimasta la retribuzione del presidente del consiglio di amministrazione Jörg Reinhardt. All’insieme dei membri dell’organo di sorveglianza è stato corrisposto un totale di 8,6 milioni di franchi rispetto agli 8,5 milioni dell’anno precedente.

In apertura oggi a Zurigo l’azione della società è in forte perdita (-4%), perché i risultati dell’ultimo trimestre sono inferiori alle aspettative degli analisti.

Fonte Il Corriere del Ticino

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Redazione Fedaisf

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