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Scandalo Parma. Processo Pasimafi: con Fanelli altri 64 imputati e 10 aziende. Nessun ISF

Processo Pasimafi: con Fanelli altri 64 imputati e 10 aziende, chiesta archiviazione per 18 persone

Parmapress24 – 12 dicembre 2018

L’inchiesta “Pasimafi” (il nome dello yachy di Fanelli) ha portato all’arresto di Giudo Fanelli, luminare della terapia del dolore presso l’Ospedale di Parma, e porterà sul banco degli imputati altre 64 persone – tra medici informatori scientifici [N.d.R.: nessun Informatore Scientifico è implicato], dirigenti di aziende farmaceutiche – e 10 società, diventando il processo più importante per la città negli ultimi anni, superando anche i 56 imputati del crac Parmalat.

Coordinata dai Pm Giuseppe Amara e Paola Dal Monte, dopo le indagini del Nas di Parma portata avanti dal Nas, il processo Pasimafi parla di violazione della legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, facendo scattare la richiesta di rinvio a giudizio. Associazione a delinquere, corruzione, peculato, falso e truffa, intestazione fittizia e abuso d’ufficio, comparaggio sono i reati di cui si accusa il professor Fanelli e i suoi complici. L’obiettivo erano i soldi, e a pagare erano le aziende che volevano spingere sul mercato farmaci che grazie al professore potevan o bypassavano alcuni degli iter previsti per legge per la vendita e somministrazione.

Fanelli per gli inquirenti era a capo di tutta l’organizzazione. Dopo 5 mesi di domiciliari è stato però rimesso in libertà, da ottobre dell’anno scorso. Negli affari avrebbe coinvolto anche i figli Roberto e Andrea e la moglie Fiorella Edi Nobili. Fanelli, tra le altre accuse, avrebbe anche intascato quasi 176 mila euro provento delle iscrizioni ai master sulla terapia del dolore e le cure palliative. Il professore è stato anche accusato di aver manipolato alcuni bandi, facendo entrare chi diceva lui nelle corsie dell’ospedale: 4 i concorsi finiti nell’inchiesta.

Tra gli imputati, insieme al professore Fanelli, e al suo braccio destro, l’anestesista Massimo Allegri, c’è il nome di Antonio Mutti, ex direttore del dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma, coinvolto anche nell’inchiesta “Conquibus” che ha visto l’arresto di un altro medico di Parma, Franco Aversa, luminare delle staminali. Chiesto il rinvio a giudizio anche per Pierfranco Salcuni, prima primario di chirurgia vascolare, per Maria Luisa Caspani, in 1a Anestesia fino all’anno scorso. Tutti dimessi dai loro incarichi dopo lo scoppio dello scandalo.

Tra gli imputati ci sono anche medici tutt’ora in servizio, coinvolti in qualche modo negli affari di Fanelli, ma in che misura, e se in malafede, lo stabilirà la giustizia: Maurizio Marchesini, Raffaella Troglio, Cinzia Domante, Susanna Biondini, Maria Barbagallo, Silvia Bettinelli.

Un fascicolo a parte è stato creato invece per gli imputati di solo reato di abuso d’ufficio, a rischio prescrizione, ma alcuni nomi compaiono in tutte e due le liste.

La procura ha chiesto l’archiviazione tuttavia per altre 18 persone e per le società Menarini e Grunenthal Gmbh perchè ritenuti marginali nell’intero contesto dell’indagine: tra questi ci sono l’ex direttore della Nefrologia, Salvatore David, il cardiologo Luigi Vignali, Fulvio Grondelli, consigliere d’amministrazione della Spindial, accusato di corruzione. Archiviazione anche per Michelina Ferro, medico della 2a Anestesia, per l’infermiere Matteo Manici e l’ingegnere clinico Ennio Amori.

Ecco i nomi degli imputati:

Guido Fanelli, Roberto e Andrea Fanelli, Fiorella Edi Nobili, Massimo Allegri, Ugo e Marcello Grondelli (AD Alteco Medical Ab e CdA Spindial), Antonio Mutti, Giuseppe Vannucci, Antonio Scianitti, Massimo Cherubini, Giulio Corno, Bruno Cammi, Giovanni Capasso, Elisa Scaccabarozzi, Raffaella Greco, Enzo Lucherini (direttore commerciale Ibsa Farmaceutici Italia), Giorgio Pisani, Cinzia Domante, M.M.C.G., Amedeo Soldi, Maurizio Marchesini, Thilo Karl Stadler, Sara Carlini, Mauro Barusi, Arianna Gasparini, Federico Seghi Recli, Paolo Reggiani, Giuseppe Isoni, Bruno Fiorentino, Fabio De Luca (General Manager divisione Pharma di Angelini F.A.C.R.A.F), Tiziana Carnicelli, Antonella Lettieri, Mauro Trinca, Giorgio Di Dato, Dario Bugada, Roberta Maria Scuteri, Mauro Giarola, Sergio Capriolo, Pierfrancesco Massoletti, Noher Ivan Ias Boninsegni (Area Manager St. Jude Medica Italia), Simona Falciai, Mauro Vendrami, Daniela Simonetto, Emanuele Savoldini, Diego Maria Michele Fornasari, Luigi Cammi, Paolo Bini, Paolo Piccioli, Teodoro Cicchetti, Massimo Radaelli, Giorgetta Leporati, Pierfranco Salcuni, Katia Zatorri, Raffaella Troglio, Maria Barbagallo, Silvia Bettinelli, Gianluigi Michelini, Maria Luisa Caspani, Michele Bocchi, Susanna Biondini, Fabiana Salici, Raffaella Di Pasquale, Adriana Valente.

Le aziende coinvolte:

Alteco Medical AB, Spindial s.p.a., Ibsa Institute Biochimique, Ibsa Farmaceutici Italia s.r.l., L. Molteni & C. s.p.a., Aziende chimiche Angelini s.p.a., St. Jude Medical Italia s.p.a., Advanced Medical System Group s.r.l., Emphasis s.r.l., Fedra Congressi s.a.s..

C’è poi chi ha deciso di patteggiare. Già stralciate le posizioni di Marco Filippini, Riccardo Cerbai, P.C.C. e D.C.. Patteggeranno anche Mundipharma, Teleflex, Grünenthal Italia e K. K. (ex P.).

N.d.R.: il Prof. Fanelli non riceveva ISF. Nessun ISF risulta implicato nello scandalo. I provvedimenti dell’Azienda Ospedaliera di Parma sono stati presi nei confronti degli ISF.

Redazione Fedaisf

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